Anche le “casette” ancor oggi sono in parte su piazza Alighieri: è occupazione abusiva di suolo pubblico oppure stanno o devono pagare la Tosap?

Cronaca/ di p.z.

Già il 28 maggio del 2019 si era concluso l’iter dell’assegnazione della gestione del servizio IAT con la proposta della Commissione Giudicatrice di assegnazione alla ARTIS Puglia Sviluppo – Lecce classificata al 1° posto.

Tutto ciò dopo che erano trascorsi ben 4 mesi dal 31 gennaio 2019 termine ultimo per la presentazione della manifestazione di interesse.

Poi, senza che mai nessuno aprisse bocca su tempi e modalità, si son decisi a passare alla verifica dei requisiti e delle certificazioni “acquisite agli atti dell’ufficio” prodotte dalla ARTIS Puglia Sviluppo ed il responsabile del procedimento, il perito agrario Luigi Rizzo avallato con la propria firma anche dallo stesso Dirigente Miglietta, hanno dichiarato: “che questa Direzione ha provveduto alla verifica dei requisiti dell’operatore economico ARTIS Puglia Sviluppo – Lecce – P.IVA 04737320756 e che dalle certificazioni sin qui acquisite, agli atti dell’ufficio, risulta in regola con le dichiarazioni rese in sede di gara (…) Determina di affidare la gestione del “Servizio di Informazione e Accoglienza Turistica” del Comune di Galatina per un periodo di anni 2 (due), alla Società Cooperativa Consortile Pubblico-Privata “ARTIS Puglia Sviluppo” con sede legale a Lecce in P.zza L. Ariosto n.23″.

Contemporaneamente con la stessa determina è stato disposto di impegnare la somma complessiva di 12.078 euro sul capitolo di PEG del bilancio 2019/2021:
stabilendo inoltre che detta somma sarà esigibile per € 2.013,00 entro il 31.12.2019; per € 6.039,00 entro il 31.12.2020; per € 4.026,00 entro il 31.08.2021.

Quando il duo Miglietta-Rizzo scrivevano queste belle cosette era il 03 settembre del 2019 e la Determina era la n. 593. Quindi dall’8 maggio 2019 giorno in cui la Commissione aveva finito il suo lavoro e consegnato al Dirigente il carteggio attestante l’esito del risultato son trascorsi altri quattro mesi per verificare che quanto prodotto in certificazioni dall’ARTIS Puglia Sviluppo risultava in regola.

Intanto imperterrita “Città Nostra” continuava ed ha continuato ad occupare, senza alcun titolo che le conferisse il diritto, i locali dello IAT continuando a svolgere la propria attività.

Dall0 03 settembre, giorno della assegnazione definitiva del servizio alla Artis, ad oggi son trascorsi quasi altri 4 mesi e mezzo e Città Nostra è ancora all’interno di quei locali e continua a fare ciò che ha sempre fatto: vendita di souvenir, gadget, cartine topografiche, libri, cartoline e se capita anche qualche busta di taralli e friselle con qualche bottiglia di vino.

La cosa è abbastanza sconcertante e suscita una marea di dubbi sulla regolarità di quanto si è mosso intorno a questa vicenda.
Non sono certamente da accettare ne da prendere in considerazione, se non per farle verificare in Procura, le spiegazioni fornite a qualche consigliere più curioso di altri che gli uffici “sarebbero in attesa che la Artis Puglia Sviluppo fornisca..alcune carte”.

Motivazione banale, assurda ed anche stupida perché hanno dimenticato di aver scritto una determina con cui si è stata fatta l’assegnazione definitiva del servizio in quanto “dalle certificazioni sin qui acquisite, agli atti dell’ufficio, risulta in regola con le dichiarazioni rese in sede di gara” .

Lo hanno scritto loro non noi. Ne regge la storiella raccontata dall'”Arlecchino servo del padrone di turno” che sono costretti a gestire lo IAT sino a quando non scadono i termini della proroga. Di Quale proroga parla? L’ultima proroga è scaduta il 31 dicembre 2018 e da allora non è stata fatta nessun altra perché per legge non potevano essere fatte ulteriori proroghe. In ogni caso, da ignorante qual’è, non sa che per legge la gestione provvisoria, quando vi è in corso una gara, cessa nello stesso momento in cui il servizio viene assegnato.

Un’altra voce è stata raccolta all’interno degli Uffici pubblici. La Artis Puglia Sviluppo avrebbe presentato una rinuncia scritta alla gestione dello IAT. Così fosse la cosa sarebbe ancora più grave perché non riusciremmo proprio a capire perché mai dopo 4 mesi non fossero stati ancora attivati i meccanismi per farla decadere dal diritto, cosa che peraltro avrebbe dovuto essere fatta anche nel caso “del ritardo nella consegna di alcune carte”.

Agli uffici preposti, giusto in tema di Tosap ed accertamenti, vorremmo infine chiedere, visto che sono ancora insite su piazza Alighieri le casette in legno che si dice siano di proprietà di “Città Nostra”, è stata pagata l’occupazione di suolo pubblico? Non stavano lì per beneficenza, qualcuna è stata anche affittata. La Tosap è stata pagata ? Qualcuno le ha autorizzate, e con quale atto, a permanere sul suolo pubblico sino ad oggi e chissà quanto ancora?

Questa pagliacciata della procedura di assegnazione del servizi di Informazione Turistica dura dal 2018 ed ancora non ha avuto il suo epilogo grazie a specifica e sicuramente non disinteressata volontà politica a cui ha fatto pariglia l’acquiescenza della burocrazia di settore.

Sarebbe il caso che non si tirasse troppo oltre la corda, a volte succede che si spezza e se si spezzasse succederà che qualcuno debba assumersi le proprie responsabilità.