Cronaca/ di Associazione Codici

Andare fino in fondo, per rispetto dei 70mila risparmiatori che hanno visto andare in fumo il proprio investimento, ingannati dalla loro banca. È la richiesta che il Codici rilancia alla luce del nuovo, drammatico capitolo del crac della Popolare di Bari.

L’arresto di Marco e Gianluca Jacobini, ex Presidente del cda ed ex vicedirettore Generale dell’istituto di credito, conferma quanto denuncia da mesi l’associazione, impegnata in un’azione collettiva per tutelare i risparmiatori e pronta a costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento del danno subito.

“Le accuse sono pesantissime – dichiara l’avvocato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ai due arrestati vengono contestati reati quali falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza. Nell’inchiesta della Procura di Bari sulla presunta malagestione della banca, commissariata il 13 dicembre scorso, risultano indagate in tutto nove persone ed il quadro che emerge è gravissimo.

Con questi arresti siamo ad un punto di svolta nelle indagini – aggiunge l’avvocato Giacomelli – emergono con forza le cause del dissesto finanziario della Bpb e prende corpo in maniera decisa l’ipotesi della truffa ai danni dei piccoli azionisti.

Come sosteniamo da tempo, i risparmiatori sono stati spinti ad investire in azioni prospettate come sicure, prive di rischio, ma non sono stati informati in maniera adeguata su quello che in realtà era un investimento azzardato, di carattere speculativo.

Inoltre i titoli, nonostante le rassicurazioni, hanno perso valore, che tra l’altro risulterebbe essere stato inizialmente gonfiato. Le responsabilità si stanno delineando in maniera chiara – conclude il Segretario Nazionale di Codici – ora si proceda con decisione e velocità verso il risarcimento dei risparmiatori”.