Mercato settimanale con poche baracche e pochissima gente. Sconforto tra i commercianti.
Cronaca/di p.z.
Pochi espositori e pochissima gente ha frequentato il settimanale mercato cittadino. Nulla che non fosse ipotizzabile se non scontato. Ha vinto la paura , la preoccupazione del contagio, ha vinto il Coronavirus.
In osservanza delle disposizioni nazionali e regionali il mercato era stato ristretto ai soli commercianti di prodotti alimentari e di igiene per la casa e la persona. Ristretto e confinato all’interno della zona recintata con il rispetto della distanza a 5 metri di distanza l’una dall’altra delle baracche.
Se qualcuno avesse mai pensato che questa distanza avrebbe potuto creare problemi di spazio si è sbagliato. Vi è rimasto talmente tanto di spazio libero che qualcuno si è anche potuto scegliere liberamente il posto dove allocarsi. Uno si è spostato dal posto assegnato per scegliere uno meno soleggiato evitando così di dover restare per l’intera mattinata sotto il sole.
Completamenti assenti dal mercato i commercianti di prodotti igienici.
“Hanno sperimentato già durante la settimana in altre piazze la scarsa affluenza di gente ed hanno deciso di disertare” è stata la motivazione fornita da alcuni commercianti del settore alimentare.
“Voi invece siete qui” ribattiamo.
Sarebbe stato meglio non ci fossimo stati. Non abbiamo recuperato neanche i soldi del posteggio.
Lo sconforto si legge a lettere cubitali. Ci avviciniamo all’automezzo di un venditore di polli. Tre persone al suo interno quasi tutte a braccia conserte.
“Come vanno gli affari? “
“Vanno come può ben vedere” è la risposta.
“Ritornerete giovedì prossimo?”
“Se la situazione non cambia, se permane questa paura tra la gente quasi sicuramente no. Non si recuperano neanche le spese vive e noi ne abbiamo tante. Oltre ai consumi energetici per cuocere, il posteggio e quant’altro vi è da fare settimanalmente la spesa della materia prima. Se in settimana non consumiamo la merce acquistata bisogna buttarla via e con esso va buttato via anche un capitale non indifferente”
Se quello odierno ha voluto essere un esperimento per capire come comportarsi in futuro – un futuro che ci auguriamo sia il più breve possibile – la risposta è stata chiarissima. Ha confermato quanto ampiamente prevedibile. La gente ha paura e la paura ha vinto. Un esperimento forse da non ripetere per tanti ed ovvi motivi almeno sino a quando la tranquillità non farà il suo ritorno tra la gente.