Eventi/di Puglia Creativa

Meno burocrazia e procedure snelle per accelerare la ripartenza: il Distretto Produttivo Puglia Creativa torna a far sentire il grido di allarme di imprese, operatori e professionisti della cultura e della creatività.

I numeri legati all’emergenza sanitaria da Coronavirus sono infatti sconcertanti. Secondo le previsioni del monitoraggio lanciato da Puglia Creativa in Puglia si stimano una perdita di 225mila giornate lavorative, un calo di circa il 3% del PIL e il rischio chiusura del 40% delle microimprese. Ipotizzando una ripartenza plausibile agli inizi di ottobre, saranno sette mesi di deriva e di stallo che incideranno per il settore della cultura e della creatività anche nel 2021. È prevedibile, infatti, che il settore sarà sicuramente tra gli ultimi a ripartire, dovendo inevitabilmente prevedere un tempo fisiologico di superamento della paura a frequentare luoghi affollati da parte degli spettatori.

Per questo motivo Puglia Creativa, con il sostegno condiviso di Basilicata Creativa, torna a chiedere con forza al Governo la predisposizione di un Piano d’Azione articolato in interventi finalizzati a gestire l’emergenza e a sostenere il rilancio del settore con una prospettiva di medio periodo. Interventi urgenti finalizzati a garantire la liquidità con l’istituzione di un solido pacchetto di sostegno per compensare il mancato guadagno nella forma di contributo a fondo perduto, da istituirsi nel più breve tempo possibile. Questa opzione potrebbe essere alimentata oltre che da risorse dello Stato anche da un fondo d’investimento aperto ad altre amministrazioni pubbliche ed investitori privati.

«Se si vuole nuovamente vivere la Puglia come terra di eventi, festival, rassegne e bellezza, sarà necessario concedere linee di credito e strumenti di garanzia per sostenere interventi ed investimenti di stimolo della domanda di eventi e prodotti culturali in generale, necessari per la riprogrammazione delle attività, delle produzioni, dei servizi e dei prodotti», sottolinea Vincenzo Bellini, presidente di Puglia Creativa. «Per questo proponiamo al Governo di rafforzare lo strumento già esistente del fondo di garanzia del programma europeo Creative Europe, gestito per l’Italia dalla Cassa Depositi e Prestiti, che tuttavia ha finora registrato uno scarso utilizzo da parte delle imprese del settore poiché andrebbero migliorati i requisiti di accesso, ampliati i soggetti ammissibili e soprattutto le condizioni di erogazione».

Sempre sul fronte del credito, Puglia Creativa ritiene strategico rafforzare il ruolo e ampliare ulteriormente la liquidità del Credito Sportivo-ICS l’unica banca pubblica a servizio della cultura e dello sport. Tra le richieste la riduzione degli oneri contributivi previdenziali per un ampio periodo di tempo non inferiore a sei mesi\un anno, tempo necessario a permettere di avviare una nuova programmazione delle attività e soprattutto di avviare azioni per ridestare l’engagement del pubblico, per un progressivo superamento della paura di frequentare luoghi affollati ed agevolazioni fiscali per stimolare l’offerta, la domanda e il supporto dei privati ad esempio attraverso l’esenzione o la riduzione delle aliquote IVA su biglietti e in generale su consumi culturali e creativi e agevolando con regimi fiscali di favore i soggetti che investono in imprese e soggetti del comparto per favorirne la sopravvivenza e il rilancio (secondo la logica dell’Art bonus ma rivolto al privato).

È urgente predisporre sin d’ora le misure per il post emergenza, una vera e propria strategia nazionale, fortemente centrato sul ruolo delle giovani generazioni nella nuova produzione culturale. Questa emergenza, paradossalmente, può rappresentare un’imperdibile occasione per definire ed innescare le politiche nazionali per il comparto che sino ad ora sono state tanto richiamate nella retorica istituzionale quanto neglette nella prassi; e si potrebbe farlo a partire dalla declinazione di misure per la generazione dell’innovazione creativa, da affiancare alle tradizionali attività di sostegno alla cultura. Si chiede di innescare processi attraverso i quali cultura e creatività vengano utilizzati come fattore competitivo per le imprese di tutti i comparti, alimentando le capacità di ibridare le produzioni industriali tradizionali e sviluppare nuove potenzialità sui mercati.

«Un altro aspetto fondamentale è la necessità di definire chiare misure strategiche per far convergere la cultura, la creatività e la bellezza verso le politiche finalizzate a implementare l’agenda 2030 delle Nazioni Unite e il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile», sottolinea Cinzia Lagioia, direttrice di Puglia Creativa. «Nell’attuazione dei 17 obietti di sviluppo, la cultura, il patrimonio, la diversità culturale, l’accesso alla cultura e la creatività sono componenti fondamentali delle prospettive di sviluppo sostenibile.

Non da ultimo abbiamo chiesto di intervenire per la riconversione dei lavoratori e degli operatori che avranno perso il posto di lavoro a seguito della crisi, da realizzarsi attraverso processi formativi che possono tra l’altro includere i percorsi avviati a valere su risorse del Fondo Sociale Europeo: una misura che rappresenta di fatto ad una forma alternativa di sostegno al reddito e allo stesso tempo un’occasione di nuovo posizionamento».
 
«Visto lo scenario e le enormi sfide che ci attendono, da soli non possiamo farcela ecco perché abbiamo attivato una campagna nazionale ed internazionale di raccolta fondi per sostenere i nostri lavoratori e le nostre imprese e per programmare nel più breve tempo possibile una nuova stagione fatta di festival, rassegne, mostre ed eventi per far ritorna la Puglia terra di bellezza, arte e creatività. Ce la faremo», conclude Bellini, «ma abbiamo bisogno di un impegno straordinario da parte di tutti e soprattutto di coloro che sino ad ora sono stati il nostro pubblico ed i nostri sostenitori».