Cronaca/di p.z.
Di questi tempi il convento passa poco e quel poco che passa, emergenza pandemica a parte, è stantio.
Basti pensare che sul sito online del Comune di Galatina sono state pubblicate, tutte in data 17 aprile 2020, un centinaio di determinazioni dell’Ambito Territoriale Sociale datate novembre-dicembre 2019.
Non ci è dato di sapere se sia stata la Dirigente dell’Ambito a scriverle postume o ad averle tenute a lungo al calduccio nei suoi cassetti (Novembre e dicembre sono mesi freddi) oppure se a prenderla comoda sia stato l’addetto alla pubblicazione. Propendo per la prima ipotesi.
In un caso o nell’altro bene farebbe il Sindaco e l’Assessore al ramo ad intensificare i controlli senza lesinare qualche tiratina d’orecchie per queste libertà poco consone alla corretta gestione della trasparenza.
Qualche eccezione, però, ci sta. Riguarda gli atti con cui si dispongono i pagamenti. Uno di questi è di pochi giorni fa e non riguarda utenze varie perché, se così fosse, quelle per un verso o per l’altro bisogna pagarle.
Riguarda, invece, un balzello che da anni è difficile da digerire per la sua inutilità. Il suo quasi unico scopo consiste nel mantenere in piedi un carrozzone politico che distribuisce incarichi e lauti stipendi agli amici ed amici degli amici.
Mi riferisco alla determina n. 136 del 06 aprile 2020 con cui è stato disposto il pagamento di 5.300 euro per l’annualità associativa 2020 al Teatro Pubblico Pugliese. E’ da anni che a Galatina non si fanno rassegna teatrali e quando le abbiamo fatte abbiamo dovuto aggiungere dagli 11.000 ai 25.000 euro per coprire il disavanzo tra incassi e costo.
Senza parlare di altri oboli a fondo perduto elargiti alla stessa tipo i 7.300 euro del 2017 perché “organizzasse” la manifestazione di “Attività Culturali nel centro Storico”. Nessuno li vide mai a Galatina.
Di analogo tenore è il discorso e la quota associativa annuale che versiamo ad Apulia Film Commission. Altro carrozzone politico che continuiamo ostinatamente a foraggiare da anni senza alcun ritorno.
Stiamo parlando di soldi letteralmente buttati via che, mai come questi tempi, ci fanno meglio capire come potrebbero essere utilizzati diversamente e con una valenza etica di gran lunga superiore.
10.000 euro avrebbero, ad esempio, potuto significare 100 buoni spesa in più da distribuire alle persone disagiate o in futuro impinguare il denutrito capitolo di bilancio della condizione giovanile oppure per bitumare qualche buca in più.
Visto che per il 2021 siamo nei termini non si potrebbero far partire le lettere di rinuncia all’adesione?