Cronaca/Politica/di Comunicato Stampa
La rivolta e la fuga dal carcere di Foggia sono emblematici della grave situazione carceraria in Puglia, soprattutto in questo periodo di Coronavirus.
“Si può e si deve fare di più – dice Giancarlo Vincitorio, esponente regionale di Vox Italia – per proteggere gli agenti di polizia penitenziaria ma anche i detenuti dal contagio che, purtroppo, risulta già presente in molte strutture pugliesi”.
Vincitorio è convinto che occorra “fare subito tamponi per mappatura del contagio da coronavirus nelle carceri pugliesi” e che il presidente della Regione Puglia Emiliano, nelle vesti anche di assessore alla sanità, “non può continuare a restare indifferente all’aggravarsi della situazione”.
A circa 50 giorni da incendi e devastazioni nel carcere di Foggia il sindacato Sappe della polizia penitenziaria sta distribuendo ai propri iscritti sul territorio nazionale 10mila dispositivi di protezione anticovid. “Questo significa che gli agenti ad oggi ne sono sprovvisti e non sufficientemente dotati dall’amministrazione pubblica. E’ assurdo ma purtroppo vero: manca la doverosa attenzione ai tanti problemi di questo settore ma non si può indugiare e rimanere inermi finanche sui pericoli per la salute e la vita.”.
Vincitorio indica la strada da percorrere da subito nelle carceri pugliesi: “tamponi faringei a tutti, sanificazione frequente di tutti gli ambienti interni, attivazione di protocolli di prevenzione, installazione di strutture di pre-triage, distribuzione di idonei dispositivi di protezione a tutela dell’incolumità fisica di tutta la collettività penitenziaria. Significa che la Regione Puglia e le sue Asl devono essere attive seriamente e senza perdere tempo anche per impedire che il rischio di contagio possa diventare causa o pretesto per concedere in massa i domiciliari ai detenuti”.
Noi di Vox Italia siamo solidali con donne e uomini della Polizia penitenziaria e condanniamo l’inefficienza e talvolta l’inerzia delle istituzioni statali e regionali. “E’ evidente che l’aggravarsi della situazione sanitaria nelle carceri – conclude Vincitorio – avrebbe conseguenze dirette, in questi tempi di pandemia, anche sulla popolazione esterna. Non si può restare ancora spettatori. Questo è il tempo di agire.”