Cronaca/di Coldiretti Puglia
La riapertura di ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, cantine e bar riattiva uno sbocco naturale di vendita del vino pugliese che al consumo nel canale Ho.Re.Ca. e nell’enoturismo vale oltre 600 milioni di euro l’anno, a regime.
E’ quanto afferma Coldiretti Puglia nel sottolineare che con la fine del lungo periodo di chiusura è finalmente possibile tornare a scegliere a tavola fuori casa tra le 27 DOC, 4 DOCG e 6 IGP denominazioni di vino Made in Italy che offre la Puglia.
Le misure adottate per arginare la pandemia di Covid-19 – sottolinea Coldiretti Puglia – hanno infatti tagliato tra il 50% e il 90% le vendita di vino per il lungo lockdown con la chiusura forzata di ristoranti, bar, sala ricevimenti, agriturismi e la riduzione degli spazi di socialità.
“La Puglia è una delle 5 regioni dove si registra un incremento sensibile delle performance delle Indicazioni Geografiche del vino, pari a 142milioni di euro, con la provincia di Taranto che aveva tirato la volata – fino al periodo pre-covid – con 42 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente”, commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Ad aumentare notevolmente sono state le giacenze dei vini piu’ blasonati con il risultato che quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ registrano un deciso calo del fatturato con l’allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino italiano.
L’Iva agevolata e un credito di imposta per i crediti inesigibili derivanti dalla crisi Covid -19 sono alcune delle proposte formulate dalla Coldiretti che ha presentato al Governo e alla Regione Puglia il ‘Piano Salva Vigneti’ ed è impegnata nella campagna #iobevoitaliano per promuovere gli acquisti. Ma serve anche sostenere con massicci investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni con un piano straordinario di comunicazione sul vino che – conclude la Coldiretti – rappresenta da sempre all’estero un elemento di traino per l’intero Made in Italy, alimentare e non.