Cronaca/di Coldiretti Puglia

Il taglio dell’Iva sul vino e sui principali prodotti alimentari rilancia la ristorazione che rischia un crack da 34 miliardi nel 2020 a causa della crisi economica, del crollo del turismo e del drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa.

E’ quanto afferma la Coldiretti, in riferimento all’ipotesi di riduzione dell’Iva annunciata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

“La riapertura di ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, cantine e bar e la ripresa delle esportazioni hanno riattivato gli sbocchi di vendita del vino pugliese che nel canale Ho.Re.Ca., nell’enoturismo e nell’export vale oltre 1 miliardo di euro l’anno, a regime. Con la fine del lungo periodo di chiusura vanno promosse le 27 DOC, 4 DOCG e 6 IGP denominazioni di vino Made in Italy che offre la Puglia che da gennaio a marzo 2020 segnava un aumento dell’esportazioni del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La Puglia è una delle 5 regioni dove si registra un incremento sensibile delle performance delle Indicazioni Geografiche del vino, pari a 142milioni di euro, con la provincia di Taranto che aveva tirato  la volata – fino al periodo pre-covid – con 42 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente” commenta Coldiretti.

La drammatica riduzione dell’attività pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra artigianale, dalla carne al pesce, che trovano nella ristorazione un importante mercato di sbocco.

La spesa alimentare fuori casa prima dell’emergenza coronavirus era pari al 35% del totale dei consumi a tavola degli italiani ed in alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione  è addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.

Ma il taglio dell’Iva su beni alimentari essenziali ha un effetto valanga sul carrello degli italiani a vantaggio soprattutto delle famiglie più bisognose dove il cibo ha una maggiore incidenza sul reddito ma anche sulle imprese agricole ed alimentari.

Coldiretti ha proposto al Governo anche un piano straordinario per aumentare ad un miliardo di euro la dotazione dei fondi per l’acquisto del cibo destinato agli indigenti, scegliendo solo prodotti agroalimentari 100% Made in Italy, a cominciare dalle eccellenze come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Prosciutto di Parma o Prosciutto di San Daniele ma anche olio extravergine ottenuto da olive italiane, vino Made in Italy e frutta e verdura.