Eventi/di Comunicato Stampa
Confartigianato Imprese Lecce è stata protagonista del progetto di viaggio on the road #italiagrandtour organizzato dei due travel blogger Barbara Perrone e Davide Tiezzi e finalizzato a valorizzare le bellezze patrimoniali e umane delle città italiane.
Partito da Torino il 19 giugno, dopo 15 tappe, i due travel blogger sono arrivati a Galatina il 12 luglio dove hanno scelto di prendere parte al laboratorio di pasticciotto da “Eros Bar” con Luigi Derniolo con un focus sul tipicciotto, nuovo pasticciotto con farine antiche.
«Siamo felici che il nostro territorio possano avere visibilità anche tramite le nuove piattaforme e nuove forme di comunicazione – afferma il presidente di Confartigianato Imprese Lecce Luigi Derniolo -. Il Salento è una terra piena di ricchezze tutte da scoprire, e ogni forma di promozione è importante per accendere i riflettori sulle nostre eccellenze. In questo senso, la sfilata Dior ha rappresentato una vetrina straordinaria per celebrare l’inestimabile valore degli antichi mestieri».
Di seguito i dettagli del progetto e l’intervista ai due protagonisti:
#italiagrandtour ri-scoprire l’Italia, come viaggiatori dell’800
Un viaggio lento nato dall’idea di Barbara Perrone e Davide Tiezzi, coppia di viaggiatori, blogger e instagrammer che on the road, dal Piemonte al Salento stanno raccontando un’Italia insolita.
Era fine del ‘700 quando lo scrittore Goethe e l’alta aristocrazia europea fecero nascere la moda del Grand Tour dove la meta d’elezione era un viaggio in Italia, della durata di almeno un anno per conoscere la storia e la cultura del nostro belpaese.
Qualche secolo dopo, la storia del viaggio e del turismo è cambiata. Tutto è diventato più veloce, più accessibile, portando le destinazioni, possibilmente per gli italiani d’oltralpe e d’oltreoceano, ad essere da luoghi semplicemente da spuntare nella propria lista, culminando nella storia contemporanea digitale con la ricerca di luoghi solo per la loro “instagrammabilità”
Poi è arrivata la pandemia mondiale, la paura, la limitazione di movimento e quindi la ricerca di nuovi equilibri per disegnare il domani.
Alla luce di queste riflessioni Barbara Perrone e Davide Tiezzi compagni di vita e di viaggio, travel blogger di tangibiliemozioni.it e instagrammer, hanno deciso dopo il successo dei loro precedenti progetti di viaggio, attraverso le oltre 43 nazioni visitate e vissute nel mondo, di portare il proprio contributo a supporto di un’Italia da scoprire.
Rileggendo così un grande classico come Viaggio in Italia di Goethe, Barbara Perrone e Davide Tiezzi ancora in periodo di lockdown, disegnano, immaginano ma soprattutto studiano il loro personale #italiagrandtour in versione contemporanea e ovviamente digitale.
Il 19 Giugno ha preso il via questo progetto per la fase di andata, partendo dalla città di Torino, scelta anche come simbolo in quanto prima capitale d’Italia per giungere il 12 Luglio nella città di Galatina nel cuore del Salento, dopo 15 tappe tra città, piccoli borghi, patrimoni Unesco, storie di eccellenze enogastronomiche e di grande saper fare imprenditoriale e umano.
Per scoprire qualcosa in più abbiamo intervistato i due globetrotters.
B- Come nasce questa idea di viaggio itinerante e circolare in Italia?
A causa dell’emergenza Covid-19 abbiamo dovuto rinunciare a diversi viaggi internazionali già programmati, tuttavia durante il lockdown abbiamo sentito la necessità di dare il nostro contributo alla scoperta e riscoperta dell’Italia, secondo il nostro stile e punto di vista.
Volevamo dare un segnale di positività, insegnando a vedere il bello che ci circonda. Viaggiando tanto soprattutto a livello internazionale, in questi anni abbiamo compreso che a rendere una destinazione attraente per il viaggiatore non è solo l’interesse storico culturale, ma anche le modalità con cui questi posti sono raccontati dagli enti del turismo e da tutti gli attori che ruotano attorno.
Il fattore umano e la capacità di far vivere vere e proprie esperienze locali, ma soprattutto di sapersi raccontare saranno a nostro avviso le chiavi per attrarre il viaggiatore futuro.
B- Quali sono le destinazioni che avete scelto per essere raccontate?
L’idea dietro questo progetto di viaggio è quello di far scoprire luoghi insoliti, storie di persone che possano essere d’ispirazione soprattutto in un momento come questo.
Le 16 tappe sono state scelte perché ognuna di esse aveva uno o più elementi di interesse in linea con il nostro modo di essere viaggiatori e narratori.
Siamo partiti da Torino come prima capitale con un focus tra botteghe storiche e imprenditorialità; è seguita Reggio Emilia, città dove è nato il tricolore, dove si respira in modo deciso il senso di appartenenza e accoglienza; poi è stata la volta di Urbino come città Unesco e per un focus sui 500 anni della scomparsa di Raffaello; abbiamo proseguito con Acqualagna città del tartufo bianco e l’incontro con il maestro tartufaio Giorgio Remedia. Continuando nelle Marche abbiamo scoperto il misterioso e affascinante mondo delle grotte di Frasassi e l’ingegno umano con il Tempio del Valadier costruito in una grotta, chiudendo la scoperta della regione con un’altra città Unesco come Fabriano. In Umbria tappa d’obbligo è stata Norcia per vedere con i nostri occhi lo stato dei fatti a quattro anni dal sisma, contribuendo a tener viva l’attenzione su questi luoghi dove le grandi ferite non scalfiscono la bellezza. In questa regione poi il cuore si è aperto alla maestosa magnificenza della Piana di Castelluccio. Dalla verdeggiante Umbria abbiamo fatto sosta a Roma, città eterna anch’essa città Unesco e per viverla attraverso due esperienze insolite una in stile “early birds” quindi scoprendo i grandi classici con la luce e l’atmosfera delle 7 di mattina e l’altra al tramonto in bicicletta sullo stile la Dolce Vita, con aperitivo sul colle Aventino. Tuttavia, il Lazio non è solo Roma, quindi siamo andati ad includere anche i bellissimi borghi circostanti che meritano molta più attenzione come Castel Gandolfo con il suo lago vulcanico, Artena la città pedonale più grande d’Europa dove la raccolta differenziata viene fatta a dorso di mulo, Trevi nel Lazio con il suo borgo punteggiato da poesie itineranti e installazioni d’arte, Subiaco il suo Monastero di San Benedetto del 1461.
In Campania sosta d’elezione è stato il Cilento con il suo paesaggio Unesco e borgo di Castellabate, entrato nella storia cinematografica per essere stato set di Benvenuti al Sud, ma anche per il lavoro di recupero architettonico e culturale di Palazzo Gentilcore. Penultima tappa nell’infinito paesaggio color oro dell’alta Basilicata con Forenza e il borgo Masserie del Falco per arrivare come destinazione finale durante il viaggio di andata, in Salento.
D – Ci sono stati dei fuori programma o esperienze inaspettate?
In maniera del tutto casuale e non programmata, ogni tappa ci ha sorpreso regalandoci incontri speciali. Diversamente dal solito, questa volta abbiamo imbastito un programma di viaggio meno schedulato e, proprio grazie a questo nuovo approccio abbiamo avuto modo di essere cavatori di tartufi tra i boschi di Acqualagna insieme al maestro tartufaio Bruno Remedia; scoprire il mondo dell’allevamento di bovini da latte dei fratelli Iasi, così illuminati da riuscire a fare economia circolare. Nel Salento invece abbiamo avuto modo di fare degli scatti fotografici che ci permetteranno di raccontare Galatina vista dall’alto, grazie al grande entusiasmo di privati cittadini che ci hanno aperto le porte delle loro proprietà.
B – Qual è il vostro punto di vista sullo stato del turismo italiano?
In questo viaggio da nord a sud dell’Italia abbiamo avuto modo di vivere in prima persona le differenze di approccio al turismo e quindi anche al progetto di #italiagrandtour
Quello che ad oggi ci portiamo a casa come riflessione è che non basta avere un sito di interesse storico culturale per attrarre viaggiatori, ma è necessario creare un contesto che rispetti il patrimonio in termini ambientali ed estetici; che i cittadini del luogo siano i primi cantastorie e ambasciatori della bellezza che hanno il privilegio di osservare ogni giorno; che chi lavora in questo mondo abbia un approccio più vivace, creativo ma che soprattutto sia in primis viaggiatore.
Bisogna imparare a fare turismo andando oltre quello che si è sempre fatto, e riflettendo sul fatto che quello che è ovvio per chi vive un luogo non lo è per chi arriva anche da 100km più in là. La capacità di raccontare un territorio con personalità e passione, sotto molteplici aspetti dal cibo al design delle strutture ricettive, sono le caratteristiche che ci hanno colpito e che accomunano chi ha una marcia in più sul futuro.
B- Perché avete scelto il Salento come destinazione finale del viaggio di andata per #italiagrandtour?
Sono legata a questo angolo d’Italia perché Galatina è la mia città natale. Pur non vivendoci più da 25 anni, mi piace raccontare e condividere le bellezze della città e dei luoghi circostanti, come ho ad esempio fatto nel mio spazio all’interno della trasmissione Mi Manda Raitre condotta da Salvo Sottile del 9 Giugno (rivedibile su Raiplay)
Viaggiando tanto, osservo questi luoghi per il loro potenziale culturale ed umano che va oltre la stagionalità, oltre il “mare, il sole e il vento”. A pochi giorni dal nostro arrivo ci siamo imbattuti già nella bella iniziativa di start-up agricola di Francesca e Silvia Margarito che con il loro Made in Orto, portano i prodotti genuini della terra direttamente a casa, con grande attenzione e coccole di stile per il cliente. Inoltre dalla loro energia creativa a breve nasceranno delle colazioni e aperitivi agricoli da gustare direttamente tra i filari di datterini gialli o le super locali minunceddhre (prodotto simile al cetriolo), iniziative queste che meritano di essere sostenute e condivise.
Tra gli altri incontri locali anche la coppia di Simona e Gabriele Conversano che aprono le porte della loro Masseria Pagani a Nardò, raccontando un Salento autentico, ricco di storia e ricchezza gastronomica che viene portata a tavola a partire dalla colazione. Qui si respira il piacere del fare dell’accoglienza, coccolando gli ospiti e lasciando loro non solo un buon ricordo ma un’esperienza di viaggio.
B – Nella città di Galatina ad oggi quali sono le proposte interessanti per un viaggiatore contemporaneo?
Oltre alla meraviglia del centro storico, di Piazza San Pietro e della Basilica di Santa Caterina, abbiamo trovato molto interessante alcune proposte legate al cibo e al buon bere.
Ovviamente la città è terra natale del pasticciotto, ma in una verticale su questo prodotto è interessante inserire il Tipicciotto. Un’idea nata lo scorso autunno dal maestro pasticciere Luigi Derniolo, attingendo ai grani antichi in uso quando nacque il pasticciotto. Un altro posto da mettere in agenda è Roger65 dove Carlo Liuzzi con il suo cocktail bar laboratorio, estrae, sperimenta e crea cocktails capaci di raccontare passione, sapere e territorio. Imperdibile l’Ulia con estratto di olive nere in salamoia – black brine. Altro filone interessante è stato scoprire l’artigianalità che rende grande il territorio come Pavimenti Marra, che hanno reso contemporanea la tradizione delle cementine o Rosy Palumbo che con la sua passione per la maglia e l’uncinetto ha creato un angolo senza tempo a pochi passi dalla Basilica di Santa Caterina. Last but not least, un grazie speciale alla preziosa guida Marzia De Matteis che ha accolto la nostra richiesta di supporto, là dove le istituzioni locali sono state assenti, aiutandoci a scoprire la vivacità di una città che si sta muovendo con energia e creatività dal basso.
D- Come è possibile seguire il progetto di viaggio #italiagrandtour?
Per scoprire le meraviglie della nostra Italia e lasciarsi ispirare dalle tappe di #italiagrandtour ed interagire con noi, basta seguirci attraverso i nostri account instagram tra post e igstories su @tangibiliemozioni e @davidetiezzi. Seguiranno sul blog degli articoli con veri e propri itinerari, interviste ed approfondimenti su queste tappe di viaggio, alle quali ogni lettore potrà non solo ispirarsi ma anche stampare e replicare in autonomia.