“Galatina e Nardò: due mondi diversi”.
Lettere/di Musi Roberta
La fine dell’anno è solitamente periodo di bilanci. Io quest’anno ho aspettato un po’ per fare il bilancio di questa città, sia perché speravo in qualche novità
post elettorale (che non è arrivata nonostante la spaccatura interna di Andare Oltre e gli scarsi risultati raggiunti) sia perché speravo in un cambio di direzione da parte della amministrazione/opposizione, ed anche qui l’attesa è stata vana.
Così mi sono messa a scrivere questa lettera. Cosa mi ha spinto a farlo? Glielo dico subito: sabato sera, dopo aver preparato cena e lavato i piatti, non essendoci nulla di interessante in tv, ho navigato su fb e mi sono imbattuta su un post del Sindaco di Nardò Mellone che scriveva “Noi abbiamo conquistato € 560.000 di fondi comunitari ottenuti dalla regione Emilia Romagna per ripercorrere i passi del Guercio di Puglia… Prima questo era solo un deposito di robaccia. Adesso diventerà un attrattore culturale unico, in rete con altri castelli del Mediterraneo. I lavori sono già in corso ad opera di un’azienda di Nardò, la ditta Gaballo. Così si crea lavoro, cultura, futuro.”
Due cose mi hanno colpito di questo post.
La prima quando scrive “I lavori sono già in corso ad opera di un’azienda di Nardò”. La seconda quando scrive “Così si crea lavoro, cultura, futuro”.
Il confronto con l’attività politica della mia città, Galatina, è stato veloce ed immediato. Ho trovato subito una differenza enorme nella visione politica tra i sindaci delle due città.
Nardò che premia le aziende locali (e si vanta di questo), che crea lavoro sul territorio, che ha contatti con altri castelli del Mediterraneo e che punta sulla cultura per un futuro migliore soprattutto per i giovani.
… E Galatina che al contrario affida incarichi e lavori ad aziende esterne, anziché a quelle del proprio territorio (come anche lei direttore ha più volte sottolineato sul suo giornale), che è isolata da tutto e da tutti e che non riesce a valorizzare in maniera seria e professionale la cultura.
Di chi è la colpa di tutto questo?
Dei dirigenti, che non sono di Galatina e che non hanno alcun interesse nel far crescere il nostro territorio?
Dell’amministrazione comunale che dalla maggior parte dei cittadini non viene più riconosciuta capace di gestire una città così importante? Qualcuno ha detto: è stato come consegnare un’auto potente nelle mani di un neopatentato.
Dell’opposizione, praticamente assente ed incapace di incidere in maniera significativa sull’amministrazione della città?
Mellone un’idea di futuro (giusta o sbagliata) ce l’ha. E comunque sta lasciando in eredità ai giovani una buona base da cui ripartire.
Qual è invece l’idea di futuro che gli attuali amministratori hanno di questa città? Come si fa a non vedere che Galatina è ormai una città isolata e senza futuro? Una città che non fa crescere le sue aziende e che non è in grado di salvaguardare e valorizzare il passato non ha futuro (basti pensare alle tante belle iniziative fatte negli anni precedenti e non più riproposte solo perché portate avanti da altre amministrazioni).
L’inadeguatezza della politica viene così certificata dalle tante lettere scritte a supporto di una storica associazione locale, capaci però di produrre solo una “propostaccia” (vocabolo non mio ma di qualcuno che capisce molto più di me) da parte di chi doveva fare qualcosa per la cultura e non ha fatto. Io sinceramente mi sarei vergognata nel ricevere una simile risposta.
Per rimanere sull’argomento, bellissimo il passaggio in cui qualcuno scrive: “Le rammento inoltre che Lei è al momento il padre di tutti i galatinesi, nei confronti dei quali deve spendersi, senza privilegiare alcuni e dimenticare altri.”
C’è un enorme livello culturale tra le attività realizzate negli anni precedenti, che coinvolgevano tantissimi cittadini e che davano lustro alla nostra città anche al di fuori dei confini comunali, e le attività culturali fatte negli ultimi tre/quattro anni che invece vedono protagonisti sempre e solo il solito gruppo di persone e che non generano interesse al di fuori della città.
Così come l’economia, che fa enormi difficoltà ad andare avanti. Tantissimi i negozi chiusi sulle strade principali della città e nessun futuro per i tanti giovani del territorio. I giovani…altra realtà dimenticata.
Forse è arrivato il momento, caro direttore, di chiedere le dimissioni di un’intera giunta e di tutto il consiglio comunale, persone che non lasceranno né vuoti né rimpianti nel cuore dei galatinesi.