Cronaca/di Coldiretti Puglia
A rischio oltre 385mila euro di cibo e bevande Made in Italy che vengono esportate dalla Puglia in media ogni giorno in Gran Bretagna, dove a pesare sono gli ostacoli burocratici ed amministrativi che frenano gli scambi commerciali nel primo trimestre successivo alla Brexit rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, in merito al parere favorevole dell’europarlamento sull’accordo che stabilisce le regole delle future relazioni Ue-Regno Unito, sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nel mese di marzo 2021.
Le criticità maggiori, per tutti i settori che esportano verso il Regno Unito, sono riscontrabili – sottolinea la Coldiretti Puglia – a livello di procedure doganali e sono legate all’aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi e maggiori controlli.
“Su un valore totale di 140 milioni di prodotti agroalimentari pugliesi esportati, oltre il 70% dell’export riguarda l’ortofrutta, pari a 97,5 milioni di euro, numeri importanti che sostengono la crescita e nuove opportunità di lavoro grazie agli investimenti sulla competitività del Made in Italy a partire dall’agroalimentare che è un elemento di traino per l’intera economia in Italia e all’estero”, spiega il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
Basti pensare che quasi un barattolo di pomodori pelati Made in Italy su cinque esportati finisce in Gran Bretagna che è dipendente dall’estero per l’80% del pomodoro che consuma e rappresenta per l’Italia uno sbocco di mercato di vitale importanza per l’economia e l’occupazione che va difeso con forza anche dopo la Brexit. Coldiretti Puglia ribadisce la politica lungimirante e di visione adottata con l’accordo di filiera sottoscritto da Coldiretti e Princes che hanno unito gli sforzi per sostenere il “Made in Italy” della filiera del pomodoro, valorizzandone l’elevata qualità e l’identità nazionale, con una intesa che garantisce una remunerazione in campo che gli agricoltori non vedevano da 22 anni, dal lontano 1998-
Se complessivamente le esportazioni agroalimentari italiane hanno raggiunto il valore di oltre 3,4 miliardi di euro dopo il vino, che complessivamente ha fatturato sul mercato inglese quasi 771 milioni di euro, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti ci sono – continua la Coldiretti – i derivati del pomodoro, ma rilevante è anche il ruolo della pasta, dei formaggi e dell’olio d’oliva.