Cronaca/Attualità/di Redazione

Una nota della Arcidiocesi di Otranto in materia di disposizioni sanitarie anti Covid è stata inviata ai confratelli. Nello specifico essa detta prescrizioni in merito alle celebrazioni delle festività religiose e patronali.

Non è consentito – dispone la nota – utilizzare fondi parrocchiali per luminarie, concerti bandistici, fuochi pirotecnici anche se negli anni scorsi sono stati raccolti specificamente per la realizzazione delle feste. Si suggerisce previdentemente di congelare queste somme sul conto corrente della parrocchia e di prevedere la possibilità di utilizzo di una parte di esse per il sostegno delle famiglie povere“.

Aggiunge inoltre che “Non sono consentite processioni, transiti pubblici o esposizioni esterne delle immagini sacre“.

E conclude : “Si fa presente che le istituzioni comunali o gruppi autonomi di volontari non sono autorizzati a questuare per la realizzazione di una festa religiosa e che tutto ciò che accade al di fuori della celebrazione eucaristica ricade sotto la diretta responsabilità di chi ha promosso lo specifico evento“.

Avranno avuto sentore delle decisioni che sta adottando l’Amministrazione comunale di Galatina ed avrà messo in guardia chi di dovere?

Sicuramente no ma ha una sua valenza e dalle parti del settore delle Attività Produttive, Turismo etc. farebbero bene a rifletterci su viste le decisioni adottate nella mattinata di ieri, 10 giugno 2021, secondo le quali sarebbe stato deciso che l’Amministrazione comunale intende concedere l’autorizzazione ad alcuni operatori economici ad esporre e vendere la propria mercanzia su bancarelle e mezzi mobili in Piazza Alighieri e via Principe di Piemonte.

Fatta eccezione per le celebrazioni religiose, una città disadorna, priva di luminarie, di concerti bandistici, di concerti canori quale significato potrebbero mai avere quelle bancarelle? Replicare uno spezzone del mercato settimanale oppure raccattare qualche soldo per far contento qualche assessore che in bilancio gli è rimasto poco da distribuire? E chi controllerà il rispetto delle distanze e dei presidi sanitari di sicurezza?

Il tempo per ripensarci ci sta, auguriamoci porti consiglio.