Cronaca/Attualità/di Coldiretti Puglia

Continua la morsa di caldo e afa, con Bari, Taranto, Foggia, Vieste, Barletta che registrano anche oggi le temperature minime più alte d’Italia, con l’aumento del 25% gli acquisti di frutta nell’ultimo mese per effetto del clima bollente che ha profondamente cambiato il carrello della spesa dei pugliesi.

E’ quanto stima Coldiretti Puglia in merito all’ondata di caldo africano che dovrebbe rientrare in Puglia a partire dal 14 luglio prossimo quando è previsto un calo termico fino a -10 gradi.

A Taranto al mercato di Campagna Amica di Viale Virgilio 33 stanno andando letteralmente a ruba le angurie gialle, più ricche d’acqua, ma nei mercati contadini in tutta la Puglia si registra il boom degli acquisti di mini angurie, albicocche, pesche e nettarine ma anche meloni e cantalupo per cercare di combattere l’afa, idratarsi e fare il pieno naturale di vitamine.

L’anguria gialla, conosciuta anche come coco-ananas o cocomero giapponese, è un innesto botanico del tutto naturale – dice Coldiretti Puglia – è ricca di vitamina A e betacarotene, come tutti i vegetali di colore giallo è nata in Giappone, ma in Puglia ne è stata avviata la produzione Made in Italy. Come succede anche per l’anguria rossa, per conoscere il grado di maturazione dell’anguria gialla, basta battere il Puglia sulla buccia verde e striata, se il suono è sordo è pronta per essere portata in tavola.

“La morsa improvvisa di caldo torrido ha interessato tutta la Puglia, dove il termometro ha segnato anche i 44 gradi in alcune località. Una decisa inversione di tendenza del clima pazzo che cambia la spesa e spinge a portare in tavola cibi freschi genuini e dietetici che dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso possibile”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

A tenere alti i consumi – continua la Coldiretti regionale – è anche la riapertura delle attività di ristorazione con l’affermarsi di smoothies, frullati e centrifugati consumati alla disponibilità di nuove tecnologie, dalle centrifughe agli essiccatori che aiutano a far apprezzare cibi salutari anche ai più piccoli.

Per ottimizzare la spesa, ottenere il miglior rapporto prezzi-qualità e aiutare il proprio territorio e l’occupazione, il consiglio della Coldiretti è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria e non cercare per forza il prodotto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali, i cosiddetti “brutti ma buoni”.

A preoccupare le campagne è però una estate segnata fino ad ora dall’assenza di precipitazioni e temperature elevate con l’afa e la prolungata mancanza di pioggia – sottolinea la Coldiretti regionale – stanno seccando la terra, svuotando le spighe, scottando la frutta e la verdura nei campi e provocando stress negli animali nelle stalle con il crollo della produzione di latte. In sofferenza per le alte temperature, dagli ortaggi alla frutta, dal pomodoro ai cereali.

Necessaria una stretta – insiste Coldiretti Puglia – per non perdere le risorse e avviare immediatamente nel 2021 il complesso piano per le infrastrutture irrigue in Puglia e le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, con la costituzione di un tavolo regionale istituito dall’assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia per avviare un monitoraggio capillare e costante delle azioni richieste e messe in campo, secondo una tempistica certa.

“Per cogliere una opportunità unica con il Recovery Plan, Coldiretti ha elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie, con una esigenza resa necessaria dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua”, conclude il presidente Muraglia.

E’ inoltre necessario – aggiunge Coldiretti Puglia – reinserire nel P.N.R.R. il miliardo di euro per le forestazioni pedecollinari ed i 500 milioni per la digitalizzazione delle reti idriche. Questi interventi migliorerebbero la condizione soprattutto di territori difficili, invertendo la  tendenza al loro abbandono, riducendo il divario fra aree del Paese, grazie all’insediamento di nuove attività produttive.

Il piano della Coldiretti sulle risorse idriche per il Recovery Plan punta alla transizione verde in modo da risparmiare il 30% di acqua per l’irrigazione, diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e garantire adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030.  Un progetto ideato ed ingegnerizzato e poi condiviso – conclude la Coldiretti Puglia – con ANBI, Terna, Enel, Eni e Cassa Depositi e Prestiti con il coinvolgimento anche delle Università.