Il prossimo 15 ottobre dovrà presentarsi con altri 5 all’udienza preliminare. Regione Puglia, ASL Le e comune di Martano tra le parti offese.

Cronaca/Giudiziaria/di Redazione

Dovranno rispondere a vario titolo delle accuse di peculato, abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture, falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Dovranno pertanto presentarsi in sei per l’udienza preliminare fissata dal gip Sergio Tosi per il 15 ottobre prossimo, per rispondere di presunti illeciti commessi nel poliambulatorio di Martano sfociata dell’operazione “Unfinished work”. Toccherà al Giudice decidere se rinviare o meno a giudizio. Nel procedimento risultano come parti offese la Regione Puglia, l’Asl di Lecce e il comune di Martano.

Sul banco degli imputati rischiano di finire Fiorenzo Pisanello, 66 anni, di Lecce, responsabile dell’area gestione tecnica della ASL LE e responsabile unico del procedimento, ora in pensione; Antonio Leo, 56, di Soleto, all’epoca dei fatti in servizio presso la stessa area tecnica e direttore dei lavori di ristrutturazione,  Francesco Reddavide, 67 anni, di Adelfia (Bari), Gaetano Natuzzi, 39 anni, di Gioia del Colle (Bari), società mandante della “Electra srl” dell’Ati  esecutrice dei lavori insieme agli amministratori dell’Ati Cosimo Partipilo, 49, di Modugno (Bari) e Salvatore Martinelli, 60, di Taranto.

Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Otranto avrebbero accertato un danno erariale di oltre 3 milioni e 250mila euro per la mancata apertura della nuova struttura e dalla verifica della documentazione sarebbe risultata falsificata, secondo l’accusa, la data di fine lavori indicata al 28 ottobre 2015 e quella del collaudo statico indicato il 16 gennaio 2017. Durante il loro sopralluogo i Vigili del Fuoco avrebbero inoltre riscontrato l’assenza di 56 porte.