Cronaca/Attualità/di “Giovani_Pro”
Ci sono 10 studenti in 10 diversi paesi che si sono conosciuti grazie al “Global Student Prize”, noto come il premio “Nobel” degli studenti, promosso e curato da Chegg.org e Varkey Foundation.
In effetti sono proprio i dieci super finalisti al premio e sono tutti saltati agli onori della cronaca locale e mondiale grazie non tanto agli ottimi voti presi a scuola quanto al loro particolare impegno nel sociale. Tutti e dieci, infatti, hanno fondato e animano da anni movimenti, fondazioni e azioni concrete per affrontare e risolvere problemi del loro Paese, come la violenza sulle ragazze in Nigeria, il bullismo in Italia, i senzatetto negli USA, l’eco-sostenibilità in Sierra Leone, i matrimoni combinati e giovanili in India, etc.
Il 10 novembre a Parigi avrà luogo la finalissima del Global Student Prize e si conoscerà il nome dello studente o della studentessa vincitrice, a cui sarà consegnato il premio di 100mila dollari.
I dieci ragazzi finalisti si sono conosciuti tramite il GSP ma è grazie alla loro straordinaria intraprendenza che hanno deciso di mettersi in rete e creare una nuova organizzazione chiamata “ISCYN – International Social Commitment Youth Network” (rete internazionale di impegno sociale giovanile). Tra loro c’è anche lo studente italiano Mirko Cazzato il quale è stato selezionato tra i Top 10 del Global Student Prize per aver dato vita nel 2016 (insieme ai compagni di classe) a “MABASTA”, la startup sociale impegnata attivamente e “dal basso” a prevenire e contrastare ogni forma di bullismo, cyberbullismo e bodyshaming fra giovani.
In pochissimi giorni i dieci studenti hanno collaborato a distanza e hanno creato il sito ufficiale di ISCYN (www.iscyn.org), insieme anche ad una pagina Facebook (www.facebook.com/iscyn). Sul sito sono riportate tutte le loro straordinarie storie di impegno sociale. La lingua ufficiale è l’inglese ma Mirko si è subito impegnato affinché tutti i testi del portale fossero pubblicati anche in italiano.
Oltre alla presentazione delle storie, il sito riporta chiaramente la mission della neonata rete, nella quale spicca la ferma volontà di incentivare e coinvolgere quanti più giovani possibile ad impegnarsi e affrontare temi e problemi sociali, qualsiasi essi siano, l’Agenda 2030, ad esempio, ne è ricchissima.
I 10 giovani co-fondatori di ISCYN sono Amisa Rashid dal Kenya, Ana Julia Monteiro de Carvalho dal Brasile, Elliott Lancaster dal Regno Unito, Jeremiah Thoronka dalla Sierra Leone, Kehkashan Basu dal Canada, Lamya Butt dagli Emirati Arabi, Matine Khalighi dagli Stati Uniti, Mirko Cazzato dall’Italia, Oluwadamilola Akintewe dalla Nigeria e Seema Kumari dall’India.