Rubriche/Opinioni/di Luigi Mangia

Roberto Volpi, nell’inserto 7 del Corriere della Sera del 12 dicembre, si occupa della trasformazione urbana delle città dovuta alla pandemia del Covid e allo spostamento della popolazione

Per Roberto Volpi crescono le grandi città del Nord, le quali attraggono i giovani per il lavoro, per le Università più competitive e per i servizi. I borghi invece non crescono, continuano il loro spopolamento. Resistono i borghi turistici in montagna, del Trentino, Veneto, Toscana e Umbria. Continua lo spopolamento dei Pesi del Sud, dove invecchia la popolazione. Al contrario: le piccole città d’arte, di attrazione turistica, dell’Abruzzo, Puglia e Sicilia resistono e tendono a crescere.

Lo smart working non ha cambiato la geografia urbana delle città e il Sud ha continuato a subire lo spopolamento. La città di Galatina, pur subendo la riduzione della popolazione e la fuga verso il Nord dei giovani, resiste alla crisi. La nostra città ha cambiato la sua pelle urbana. Il borgo antico, infatti, grazie al bonus facciate, non è più il borgo antico abbandonato, trascurato e fatiscente. Con le sue piccole piazze, con le facciate dei suoi palazzi restaurate nobiliari, la città del borgo antico oggi è un salotto accogliente a cielo aperto. I fregi, le linee, le forme, raccontano la storia di una città ricca e colta, curata nel gusto dell’abitare.

La Galatina degli Orsini, della Basilica Minore di Santa Caterina, è viva e merita però di avere tutti i servizi necessari per una città d’arte e del turismo legato alla gastronomia e alla cultura. La chiave è: progettare e programmare, non si può continuare ad essere una città di camerieri improvvisati e precari, perché serve personale specializzato, preparato e professionale. Alla nostra città serve un servizio di mobilità dolce. Il turista preparato e colto, oggi non si muove più con la sua automobile preferisce usare i mezzi pubblici e quando raggiunge la residenza di vacanze ama muoversi in bicicletta e a piedi.

Galatina è circondata da interessanti campagne, il cui paesaggio è ricco di testimonianze e di tradizioni del vivere contadino. La campagna attraversata da tratturi è facilmente alla portata di chi si muove per conoscere molti luoghi della Terra generosa per i frutti di stagione.

La nostra città è povera di alberi e i pochi che ci sono stanno per seccare. Il turista ama la luce bianca della pietra leccese. Ama godere l’aria che ha un sapore di campagna. Ama leggere, seduto all’ombra degli alberi, le pagine di Pierpaolo Pasolini, scritte sul Sud d’Italia, nel suo famoso viaggio della 1100.

Il turismo e la cultura sono i due obbiettivi importanti del PNRR per i quali l’Europa ha stanziato Miliardi di finanziamenti. Il Meridione non può fallire le opportunità del piano che dovrebbe annullare la differenza fra il Sud rispetto al Nord d’Italia. Oltre ad un grande lavoro e ad uno straordinario impegno, serve subito un assessore a tempo pieno per seguire e per fare con cura tutte le misure che il piano dell’Europa chiede alla Regione Puglia. È davvero una mancanza di responsabilità politica quella del Presidente Michele Emiliano di non aver avuto ancora, la sensibilità di nominare l’assessore alla cultura e turismo, dopo le dimissioni di Massimo Bray. Già in passato Michele Emiliano ha voluto tenere nelle sue mani la sanità, non nominando l’assessore e danneggiando la Puglia, privandola di un servizio sanitario, capace di rispondere alla cura dei pugliesi, incrementando il turismo della salute e creando gravi difficoltà alle fasce sociali povere. Ora, forse con la cultura vuole ripetere l’errore, ma questa volta sarebbe per lui imperdonabile, perché ci sono in gioco i finanziamenti del PNRR.

I pugliesi non lo meritano di sicuro.