Rubriche/di Piero D’Errico.

Ci fu, tanti anni fa, un “anno” che nella prima parte del suo percorso, si era comportato in maniera egregia, era stato un anno di speranza e di successi quasi sino alla sua conclusione.

Fu un anno di grandi aspettative, il mondo che ad un tratto si era interrotto, il mondo che ad un tratto era rimasto sospeso, si stava mettendo di nuovo in movimento.

Fu verso la fine che decise di diventare capriccioso, dispettoso e anche pericoloso.

Stava vanificando sul finire, tutti i sacrifici e tutta la bellezza che aveva raccolto durante tutto il suo passaggio.

Il mondo sembrava ritornare ad essere come “sospeso”.

Eppure era stato un anno di cambiamento, si erano poste le basi per riprendere una vita normale, insomma era stato migliore dell’anno che lo aveva preceduto.

Un merito però lo aveva avuto, quello sì, ci aveva fatto vedere una luce in fondo  in fondo, salvo poi quasi a spegnerla prima di andare via.

Quando arrivammo all’ultimo saluto non ne potevamo quasi più di sentire un crescendo di cattive notizie e accogliemmo il nuovo anno con una grande festa,  tanta allegria mista a canti e a conti alla rovescia e poi fuochi d’artificio a non finire che si aprivano nel cielo colorandolo.

Avremmo voluto chiedergli mille cose ma l’alba che lo accompagnò ci tolse il respiro.

Se ben ricordo era l’anno 2022.

Nel 2022  riversammo tutte le speranze ferite che il 2021 aveva un po’ spento nel finale e insomma lo accogliemmo come si deve, come una cosa che si aspetta, come una cosa bella.

Io mi ricordo, salutai il 2022 con una frase che mandai ad amici, parenti e conoscenti, una frase che conteneva le mie speranze racchiuse in un augurio. Quella frase faceva così:

“…………affinchè ogni singolo giorno sia il migliore dell’anno.”

Fu come se avessi avuto la palla di vetro, come se avessi letto gli astri, le stelle, le comete.

Non ci crederete ma così fu.

Avevo compreso le cose prima che accadessero. Fantastico.

Fu un anno migliore, quella brutta storia, quel nemico che ci accompagnava da qualche tempo, quasi si arrese, cominciò a ritirarsi e come in ogni bella storia, vincemmo noi, vinse la vita.

Una serie di combinazioni fatte di studi, di pazienza e anche di scienza, ci aiutò a vincere.

Vinsero le preghiere, vinse la fede in Dio, vinse il mondo.

Mi ricordo bene, era proprio il 2022.

Il mondo ricominciò a girare allegramente e perfettamente nella sua orbita e quell’anno fu un anno di salute e di amore.

Sì, correva l’anno 2022, avevo augurato che gni singolo giorno fosse il migliore dell’anno e fu proprio così. Ero stato ascoltato.

Fu un anno di straordinaria bellezza, allontanò finalmente la paura, creò lavoro, creò benesere e ricchezza.

Cose brutte di quell’anno non ricordo, ma ricordo bene che lo lasciammo con tristezza, con un profondo dispiacere, lo ringraziammo e ancora oggi lo portiamo nel cuore.

Correva l’anno 2022, però che strano, mi sembra ancora come fosse oggi.