Cronaca/di Fabio Vergine
Galatina – Domenica 8 maggio, abbiamo presentato un pezzo importante del nostro programma, la riqualificazione del quartiere fiera.
Ci sarà nuova vita per la risorsa più importante della nostra città, attraverso un imponente polo multifunzionale, in grado di integrare funzioni economiche, sociali e di servizio e grazie al quale la città sarà capace di “attrarre” sia gli investitori sia i potenziali fruitori di servizi.
Per fare questo, si è pensato ad un progetto di realizzazione di un grande polo di servizi, su di una superficie di circa 17 ettari, che si sviluppa sia all’interno che nelle aree contigue al Quartiere Fiera e che ne integra le funzioni in vario modo.
Il Polo Integrato di Servizi sarà costituito dall’attuale area fiera, dove è previsto un nuovo volume dedicato a mercato permanente o edificio polifunzionale, un’area attrezzata per il mercato infrasettimanale dotato di un percorso verde ed una grande area attrezzata da destinare a 4 campi di padel e 2 di tennis coperti, 1 piscina olimpionica al chiuso ed un drive-in.
La Fiera del futuro prossimo sarà in grado di vivere 7 giorni su 7 anche grazie alla posizione geografica e alla presenza di grandi parcheggi che sono un elemento vincente unico nell’arco di centinaia di chilometri.
Questo progetto è già stato ampiamente studiato da professionisti del settore, urbanisti e economisti. Si tratta di un impegno reale e concreto, attrattivo anche per gli investitori privati che diventerà una risorsa fondamentale della sostenibilità economica cittadina.
Questo lavoro, corposo e iper-dettagliato, verrà messo a disposizione della città e sarà il primo obiettivo della nostra amministrazione. Sappiamo bene che uno dei maggiori freni per gli investitori è costituito dalla burocrazia e dai lunghi tempi amministrativi per la realizzazione delle opere. In questo caso l’amministrazione creerà le condizioni affinché chi investe in project financing trovi un progetto già cantierabile, con tutti i procedimenti amministrativi e urbanistici in regola.
Si tratta di un nuovo approccio culturale alla gestione della cosa pubblica e al rapporto della Pubblica Amministrazione con i cittadini. Proprio in questi giorni la Commissione Europea ha pubblicato un sondaggio, condotto dall’Università di Goteborg, che dimostra come il rapporto dei cittadini e delle imprese con il potere sia spesso di sudditanza. Rapporto così caratterizzato dalla “concessione” dei diritti spacciati da favori e che vedono coloro che detengono il potere – quelli che alzano il telefono e parlano con chi conta per intenderci – come soggetti oppressivi e capaci di potere discrezionale.
Ecco, noi metteremo a disposizione un percorso di trasparenza e privo di qualsivoglia discrezionalità che possa in alcun modo frenare o ricattare il desiderio di migliorare la città.