Rubriche/di pietro zurico
Mentre seguivo l’intervista fatta ai candidati sindaci della mia citta’ dalla collega di Antenna Sud mi veniva in mente quel passo del Manzoni dei Promessi Sposi in cui descriveva i litigiosi capponi che Renzo Tramaglino portava al dott. Azzeccagarbugli come : quelle quattro teste (…) le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura“.
Spero non si offenda nessuno dell’irriverente paragone perche’ esso deve essere inteso esclusivamente come riferimento al gravoso impegno che attende a chi l’elettorato affidera’ il compito di governare la citta’. Un impegno per il quale dovrebbe esserci collaborazione tra tutte le componenti politiche che saranno rappresentate a Palazzo Orsini e non litigiosita’ come spesso succede nel gioco delle parti e come e’ successo l’altra sera.
Chiusa questa breve parentesi, che poi vuol essere oltre che un appello una speranza, ho notato, non solo per colpa dei candidati questa volta, che anche questa campagna elettorale, cosi’ come nel passato, tende sempre piu’ a focalizzarsi sulle grandi opere, quelle per intenderci che quasi sicuramente non basterebbe una sola legislatura per realizzarle anche qualora fossero realizzate.
Vedasi il Quartiere Fieristico, vedasi l’Ospedale e via discorrendo. Qualcuno dei candidati osservera’: “ma se le domande erano quelle non e’ che potevamo rispondere su altro”. Anche questo e’ vero. Pero’ non si puo’ non osservare che alla domanda su cosa si potesse fare per integrare alla citta’ le frazioni son venute fuori bellissime ipotesi di Cooperative di Comunita , di turismo slow etc. Ben venga tutto il possibile ed immaginabile per le nostre frazioni ma la gente da quelle parti e’ da una vita che chiede la presenza di un poliziotto municipale, di una rappresentanza degli Uffici comunali, di un servizio di collegamento efficiente e funzionale con la citta’, di un un servizio di guardiania cimiteriale, la costruzione di loculi cimiteriali senza il contagocce per una cristiana sepoltura dei loro defunti, nulla di insormontabile anzi normalissima routine, piccole cose da sempre chieste e mai avute. Ecco io riterrei piu’ giusto un impegno elettorale temporalmente preciso da assumere con gli abitanti delle frazioni.
Un po’ come la vecchia domanda, oggi pare in disuso, che si faceva ai candidati : “Cosa fara’ nei primi 100 giorni se fosse eletto?” Nel nostro caso sarebbero le cose che effettivamente possono benissimo essere fatte in cento giorni dando in questo modo all’elettore la chiara certezza se sia stato ancora una volta fregato oppure no.
Lo stesso atteggiamento consiglierei anche su altre criticita’. Dite ad esempio cosa intendete fare o cosa pensate di fare per abbassare il costo della Tari, il piu’ caro della provincia di Lecce. La gente e’ stremata sia dalle promesse mancate che dai continui aumenti tariffari nonostante i continui sacrifici.
Del centro antico ne vogliamo parlare? Ma non in termini di progetti utopistici o futuristici quanto di piccoli accorgimenti non cervellotici per rendere la vita meno disagevole ai suoi abitanti.
E di una razionale regolamentazione del traffico nelle zone maggiormente intasate ed inquinate, tipo il centro cittadino, via Soleto, Rione Italia, ne vogliamo parlare? E dell’inquinamento industriale? Siamo tra i centri (compreso il circondario) con il piu’ alto indice di mortalita’ tumorale, ne vogliamo parlare?
Considerate tutto cio’, se vi aggrada, un semplice suggerimento per i vostri prossimi comizi o confronti elettorali se, naturalmente, in quest’ultimo caso, vi saranno fatte le giuste domande.