Rubriche/Opinioni/di Piero D’Errico
Galatina – Tra i toni medio alti di una campagna elettorale molto calda in tutti i sensi, tra accuse e difese, tra la difesa di chi documenta quanto fatto e l’accusa di chi invece fa molto prima, ad affermare con convinzione: “ nu n’iti fattu nienti ! “, mi sono un po’ perso in queste belle serate elettorali di un giugno che vuole fare “agosto”.
Ho ascoltato un po’ tutti, candidati sindaci e candidati consiglieri di ogni coalizione che in piazza o nei rioni hanno tenuto comizi.
Si, è vero, tanti numeri ma accanto ai tanti numeri, ho scoperto una gioventù impegnata, una bella gioventù che si affaccia in politica e che in senso positivo, mi ha sbalordito.
Ovvio la cosa riguarda tutti gli schieramenti.
Se solo non gli avessimo confusi, non gli avessimo mischiati con tanti altri con meno passione e molto meno interesse, se solo si fosse accorciata la filiera delle liste, chiamate tutte con un qualche nome che ricorda tanto lo zucchero filato, la campagna elettorale sarebbe stata di sicuro più praticabile.
Se solo avessimo abbandonato in tempo l’idea di costruire coalizioni che fanno tornare in mente LA CORAZZATA POTEMKIN, avremmo dato più spazio a chi ha più da dire, da proporre, da esporre.
Non ci ho messo troppo a capire che il Paese ha una nuova e meravigliosa classe dirigente, che c’è una nuova gioventù interessata alla politica e poco più avanti una gioventù “politicamente cresciuta”.
Una classe dirigente preparata, carica di entusiasmo, con idee nuove, che rappresenta la vera ricchezza del Paese.
A guardarli, trent’anni “ su per giù” ma già pronti alle sfide dei prossimi anni.
Mi resterà molto di questa campagna elettorale, ma mi resterà soprattutto la felicità di aver scoperto che c’è già chi continuerà a occuparsi del futuro della nostra città.
Mi resterà la certezza che Galatina è in ottime mani.
Ed è proprio questa la cosa più bella.
A me basta.