Lettere/di Sandra Antonica
Caro direttore,
leggo con stupore l’analisi da lei consegnata ai lettori.
Rispetto da sempre la sua azione di pungolo alla pubblica amministrazione e alla pubblica coscienza.
Ecco perché sono convinta che sia necessario farle pervenire questa mia nota di chiarimento.
1 – Non ho mai incontrato né sentito il candidato sindaco Marcello Amante;
2 – I vertici dei partiti (PD e M5S) avevano ed hanno competenza e legittimazione ad incontrare le forze politico/civiche che oggi si contendono il ballottaggio;
3 – I vertici dei partiti (PD e M5S) avevano ed hanno competenza e legittimazione ad incontrare le forze politico/civiche che oggi si contendono il ballottaggio;
4 – Mai avrebbero potuto prendere “impegni” (artatamente chiamati inciuci) a nome della coalizione che ho avuto il privilegio di rappresentare con il candidato Amante;
5 – Gli stessi vertici sono stati ripetutamente contattati dalla coalizione di Vergine;
6 – Dalla coalizione di Vergine è “arrivata” (e non per telefono) la proposta di un assessorato e della presidenza del consiglio comunale per la sottoscritta;
Nessun impegno di condivisione assessorile è stato preso con il sindaco Amante ed ad oggi non mi risulta esistano assessori “in pectore”.
Se qualcuno può smentire lo faccia!!!!
La scelta di non restare fermi a guardare, nasce non solo dal merito ma anche dal metodo con cui si è affrontati questi giorni.
Ma gli attacchi e le angherie da noi subiti non sono la motivazione per cui si è arrivati alla scelta (non mi offende il riferimento alle badanti, mi offende di più che sia usato con valenza denigratoria il lavoro prezioso che quella categoria svolge…in pieno stile classista anni 80!)
Piuttosto non abbiamo condiviso nulla del merito della rivoluzione di Vergine/Leo/Mellone/Marti e chi più ne ha più ne metta.
Non da ultima la volontà di costituire una commissione consiliare sanitaria, qualora vincesse Vergine, in una amministrazione sostenuta dall’assessore Leo che tra pochi mesi affronterà la campagna elettorale delle amministrative di Copertino e con ogni probabilità il tema della difesa dell’ospedale sarà anche li centrale.
Ricordo al candidato Vergine quello che dichiarò nel suo primo confronto e cioè che il sindaco non ha competenze in materia di organizzazione sanitaria.
Sono contenta che si sia ricreduto ma non ha ammesso di aver sbagliato ad accusarmi del declassamento dell’ospedale avvenuto a seguito della legge nazionale del 2012 e a seguito del derivante regolamento attuato nel 2015 quando, a guida dell’amministrazione, c’erano molti di coloro i quali sono fra le sue file senza eccezione e la sottoscritta non rivestiva alcun ruolo neanche politico.
Non è accertabile che si dica tutto e il contrario di tutto a seconda dei vantaggi elettorali che ne derivano.
Non è nel nostro stile e non lo sarà mai.
Il termine incoerenza abusato in questi giorni viene dalla sottoscritta rispedito a più mittenti. Specie a chi in campagna elettorale, divertente per la verità, si è affannato a difendere solo a parole l’emancipazione di questa città dai cosiddetti sponsor elettorali (viene naturale il confronto tra i video nuovi e i comizi vecchi).
La politica è e deve rimanere l’arte nobile per persone serie.
Purtroppo devo rassegnarmi al fatto che quando i giullari diventano giullari di corte tutto precipita ad un livello lontanissimo da chi crede che la politica non sia assecondare le proprie personali ossessioni.
E per chiarire affermo oltre ogni ragionevole dubbio che non c’è alcuna vedovanza da palazzo Orsini come affermato da Vergine ma che piuttosto tale affermazione sia l’ennesimo tentativo di screditarmi, confusamente ammantato da atteggiamenti buonisti di maniera.
Per fortuna ognuno ha la sua biografia che dice più di mille parole anche recitate in maniera gentile.
Mi sono candidata, non sono arrivata al ballottaggio, ma ho il diritto e il dovere come gli altri cittadini di scegliere chi mi rappresenterà come sindaco, perché la politica, quella vera, è rappresentanza e non narrazione.
Con stima
Sandra Antonica