Discorso di insediamento di Fabio Vergine a sindaco della città.

Cronaca/di Redazione

Sento forte la responsabilità del ruolo a cui sono stato chiamato e l’importanza della scelta delle parole e dei temi che dovrò affrontare sin dal primo giorno di questo mandato.

Il mondo, in questi anni, è cambiato e noi dobbiamo saper cambiare con esso: la nostra comune umanità dovrà riscoprire sé stessa e Galatina dovrà saper interpretare il proprio ruolo di comunità inclusiva e solidale.

Il mio primo impegno è quello di portare tutti noi in un rinascimento sociale ed economico che coinvolga per prima la comunità galatinese, anche la parte più fragile e debole, e poi tutte le comunità intorno a noi, perché non possiamo crescere se non collaborando con i comuni vicini, troppo spesso collegati a doppio filo alle nostre vite ed alla nostra economia.

Tuttavia, il rinnovamento che questi obiettivi comportano passerà per un ritorno a valori tradizionali e fondanti della nostra società come il lavoro e l’onestà, il coraggio e la correttezza, la tolleranza e la curiosità, la solidarietà e l’inclusione.

Non si tratta solo di parole.

Lasciatemi dire qui e ora, agli alleati come agli oppositori, che la fiaccola è stata consegnata a una nuova classe dirigente di cui sarò garante e che dovrà vivere questa nuova fase con un grandissimo spirito di servizio e di tensione al bene comune.

Vogliamo coinvolgere ed ascoltare con attenzione per primi coloro che ci hanno preceduto e ai quali porgiamo il nostro più sincero e sentito ringraziamento, perché chiunque dedichi parte della propria vita per la collettività merita la nostra riconoscenza.

Vogliamo poi valorizzare anche il ruolo delle minoranze, affidando loro ruoli di controllo e di garanzia, perché possano svolgere, nella pienezza delle loro prerogative, l’importante pungolo di cui c’è tanto bisogno.

In questi giorni la nostra città si ritroverà in un momento di festa in cui ritorneremo a abbracciarci ed anche a ritrovarci dopo una campagna elettorale dura e partecipata ma che ha dimostrato, se mai ve ne fosse bisogno, che Galatina è in possesso di una civiltà umana e politica seconda a nessuno. Basti pensare al volto sereno e fiero del Sindaco uscente Amante la notte dello spoglio e il suo gesto di venire ad abbracciarmi e ad essere il primo a complimentarsi per il risultato.

Vi auguro di vivere questi due giorni della festività di San Pietro e Paolo nella loro pienezza religiosa e civile: è una tradizione che é anche patrimonio umano e sociale, capace di far ritrovare, attraverso le sue radici, anche noi stessi.

Non nascondo, per chiudere, l’emozione di questo momento. Vi prometto che è un assoluto privilegio potermi definire il vostro primo cittadino e che trascorrerò ogni singolo giorno nello sforzo di essere all’altezza della comunità che ho l’onore di rappresentare. Non so se merito tanto. Ma cercherò di esserne all’altezza.