Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Per tutta la vita si erano persi nelle distese verdi di terreno coltivato a tabacco.
Avevano scolpiti sulla pelle, tutti i segni del sole e avevano mille rughe scavate sul viso.
Avevano un’ unica figlia e tutto ciò che avevano fatto, lo avevano fatto per lei.
Per lei che in ogni estate per tutto il periodo universitario ed anche dopo, era in campagna con loro ad aiutare a “infilare le foglie di tabacco” ed a lasciarlo seccare al sole.
Poi quando il cielo diventava minaccioso, quando il cielo era attraversato da nuvole nere, erano tutti pronti a coprire con teli di plastica il tabacco appeso a telai di legno.
Tutto per non far mancare nulla alla figlia e mantenerla agli studi in una sede lontana da casa.
E lei aveva ripagato tutti i sacrifici studiando sino a laurearsi a pieni voti.
E poi aveva cominciato a lavorare lì nel paese dove aveva studiato, dove si era affermata, dove si era sistemata.
Ed ora era “scesa a casa” nel paesino dove era nata, solo per pochi giorni, una settimana, a trovare suo padre e sua madre ormai anziani.
Qualche mattina li portò al mare che non vedevano da anni e poi ce n’era voluto a convincerli a uscire una sera, andare in un ristorante in un paese vicino.
Per l’occasione il vestito migliore, lui giacca camicia bianca e cravatta appesi nell’armadio da una quindicina di anni, lei anche un filo di rossetto.
Scelsero un tavolo all’aperto, la serata era bella, la luna in cielo sembrava interessata ad osservare lo sguardo del padre e della madre fisso sulla figlia, fermo su di lei che parlava.
Non avevano mai tradito il vino rosso a pranzo e a cena, non lo tradirono neanche quella sera.
Sapevano leggere appena per cui il “menù” neanche lo guardarono, si affidarono alla figlia e lei scelse per loro le cose che era sicura preferivano, scelse le cose più tradiziomali e genuine e scelse sempre per tre.
Qualunque cosa, qualunque desiderio, lei era sempre pronta a farlo arrivare e loro quasi sempre un po’ impacciati.
Non erano abituati, non erano usciti di casa quasi mai, c’era sempre un motivo per non farlo, c’era sempre qualche urgenza, bisognava risparmiare, mettere da parte.
Quando la figlia fece per aprire la borsa, pagare il conto e andare via, fu la madre che gliela chiuse subito mentre lui prese il suo portafoglio e non ci fu verso, volle pagare lui.
Non avrebbe mai immaginato di pagare così tanto e francamente penso che nel suo cuore, per come era abituato, avrebbe fatto volentieri a meno.
Quel mio penso era sbagliato, era felice, una bella serata come quella non aveva prezzo, avrebbe dato tutto ciò che aveva.
Li vidi sparire nel buio della sera, per loro era già tardi, la figlia in mezzo a loro che avvolgeva con le sue braccia mamma e papà.
Sparirono tra le luci di quella magnifica serata, sparirono raccontandosi le cose più belle del mondo, ricordando tratti di vita passati da un bel po’ e ogni tanto intorno si spargeva l’eco delle loro risate.
Erano felici d’essere usciti di casa, di stare con la dottoressa, lo si leggeva chiaramente nei loro occhi.
Non so se tornarono più in quel locale ma sicuramente andarano da altre parti, andarono in giro e loro sembravano sempre più a loro agio.
Quella settimana fu da raccontare ad amici e parenti, raccontarla nei dettagli, come avessero fatto chissà che, come avessero fatto
le cose che avevano sempre sognato di fare.
Una gioia che aveva fatto dimenticare ogni sacrificio, ogni rinuncia a vivere una vita più agiata per lei che rappresentava la loro rivincita, il loro riscatto.
Potessero tornare indietro, rifarebbero ogni tratto, ogni passaggio di quel percorso che aveva dato alla figlia tutto ciò che loro non avevano avuto.
Si, perchè lei era istruita, sapeva parlare bene ed era la loro gioia, il loro orgoglio.
Il loro sogno si era avverato ed era quello di non farle fare la vita faticosa e pesante che avevano fatto loro.
C’erano riusciti.
Mi ricordo quella sera, appena uscito dal ristorante, lui non aveva mai perso l’abitudine, scrutò a fondo il cielo e poi:
domani sarà una bella giornata. Si !! un’altra bella giornata.
Non aveva mai sbagliato, non sbagliò neanche quella volta.