Modifiche, Interventi, Presidenza e componenti della Commissione Speciale.
Cronaca/di p.z.
Galatina – La Commissione Speciale temporanea per la tutela della salute e la salvaguardia dell’Ospedale S. Caterina Novella non era e non poteva essere un argomento qualsiasi: era l'”Argomento”.
Non poteva essere diversamente e forse era giusto che così fosse perché ancorato all’avvenimento che poi permise, con 86 voti di differenza, a determinare la vittoria della coalizione politica capeggiata da Fabio Vergine.
Perdere fa sempre male, perdere poi per una manciata di voti è roba da cadere in depressione. Ago determinante della bilancia fu l’allora candidato sindaco Antonio Antonaci che nella fase del ballottaggio aderì e sostenne Fabio Vergine anche nell’ottica del contributo professionale che il medico avrebbe potuto dare nel tentativo di riabilitazione del locale nosocomio.
Quell’argomento all’ordine del giorno raggruppava in se tutte queste motivazioni unitamente a tutta la carica emotiva in essi contenuta. Poi ci ha messo del suo l’alchimia politica.
Non è dato di sapere se la costruzione del progetto sia stata opera esclusiva del Sindaco oppure sia stato coadiuvato da qualche abile “ingegnere politico”. Di certo è stata una genialata nella sua concezione e progettazione ed in ogni caso complimenti al progettista.
Era chiaro ed evidente (e lo era sin dai tempi del ballottaggio) che come candidato della minoranza a rivestire l’incarico di presidente di detta Commissione Speciale fosse il dott. Antonio Antonaci. Il problema consisteva nel fatto che la presidenza, per norma regolamentare, spettava ad un consigliere di minoranza ma come giungere all’elezione del predestinato qualora non vi fosse stata (cosa certa) un accordo corale tra i gruppi di minoranza e quindi candidature multiple?
Eccola la genialata: prima si cambia il regolamento e subito dopo si procede alla costituzione della Commissione ed alla nomina del Presidente.
Nello specifico il regolamento in questione era quello del Consiglio Comunale che a proposito delle Commissioni Speciali temporanee, all’art. 16, prevedeva che su richiesta del Sindaco o su istanza di 1/4 del numero dei consiglieri (4) o del Difensore Civico il Consiglio Comunale poteva avanzare istanza di costituzione di Commissioni Speciali. Il Presidente della Commissione, secondo lo stesso art. 16, spettava ad un consigliere di minoranza.
Con le modifiche sono state introdotte le seguenti varianti: è stato aumentato da un quarto ad un terzo (6) il quorum del numero dei consiglieri che possono presentare istanza per l’istituzione di una Commissione Speciale; è sparito del tutto la figura del Difensore Civico; la presidenza della Commissione non spetta più alla sola minoranza ma “può spettare anche alla minoranza”, in caso di candidature plurime alla presidenza della Commissione sarà il sindaco a scegliere il candidato.
Le minoranze, principalmente per iniziativa della consigliera PD Sandra Antonica hanno attaccato con veemenza la maggioranza. “Perché è stato aumentato il numero dei consiglieri a dover presentare istanza per l’istituzione di una Commissione? Per impedire alle minoranze di avere diritto di iniziativa in tal senso? Perché in caso di candidature plurime deve essere il Sindaco a scegliere, appropriandosi di competenze del Consiglio comunale? E’ legittimo? Perché, a differenza delle Commissioni permanenti in cui sono gli stessi componenti ad eleggere al loro interno il presidente si è voluto sostituire il metodo elettivo? “Se non saranno cambiati i criteri – concluso Antonica – voteremo contro la Delibera e non perché siamo contrari all’istituzione della Commissione Speciale ma perché non condividiamo le modifiche apportate”.
Questi ed altri gli interventi dello stesso tenore rivolti a Sindaco e maggioranza. A rispondere agli interrogativi posti dalle minoranze è stata chiamata la Dirigente, Vice segretario Generale, dott.ssa Elvira Pasanisi che ha cercato, come giusto che fosse, di dare una spiegazione tecnica alle scelte operate.
Ha puntualizzato che l’Amministrazione ha dovuto muoversi nel vuoto legislativo in materia in quanto pur prevendendo le Commissioni Speciali non ha provveduto, a differenza delle Commissioni Permanenti, ad una particolareggiata regolamentazione lasciando al Consiglio comunale la potestà regolamentare dell’istituto. Ha motivato alcune scelte: ha individuato nella composizione in numero dispari dei componenti delle Commissioni Permanenti la scelta di differenziare da esse il metodo di elezione del presidente; nella delicatezza delle materie da trattare, nella diversa natura dei poteri e per la stessa tutela delle minoranze, l’aumento del quorum per la presentazione dell’istanza per la loro costituzione; nella inesistenza di norme che impongano di attribuire la presidenza della Commissione Speciale alla sola minoranza. Forse poco convincenti alcuni passaggi ma giustamente compito dell’organo tecnico è quello di fornire un parere di conformità tecnica e giuridica dell’atto alla legislazione vigente e non certamente una motivazione politica anche perché in ultima analisi “sarà il Consiglio Comunale, organo sovrano in materia, a confermare o cambiare le proposte presentate che sino alla loro approvazione sono e resteranno soltanto tali”.
Il parere della maggioranza può essere riassunto nelle parole del consigliere Mandorino : “Trovo vergognoso che da parte di alcuni gruppi di minoranza si faccia ostruzionismo alla istituzione di un organo il cui compito è quello di tutelare la salute dei cittadini, dei nostri cari e del futuro dei nostri figli. Trovo ancor più vergognoso che per pura speculazione politica ci si rifiuti di far parte e di lavorare all’interno della Commissione”.
Proposta respinta e passaggio alla Costituzione della Commissione di cui faranno parte i consiglieri: Gatto Andrea , Mandorino Pierluigi, Lagna Piero, Congedo Anna Maria, Mele Stefania, Sambati Angelo, Antonaci Antonio (Presidente), Sandra Antonica, Mariano Emanuele, Tundo Loredana e Marcello Amante.