“Non mischiare il sacro con il profano”. Si rivede la Confesercenti ed ottiene il patrocinio gratuito in nome del cammino di S. Pietro.
Rubriche/di p.z.
Un altro patrocinio ad capocchiam. Oramai, pensare che tutte quelle belle cosette che vengono scritte negli atti pubblici per giustificare e sdoganare per opera di alti contenuti culturali una sagra o quattro saltarelli di piazza con annesse bancarelle contengano un minimo di verità è solo utopia, solo una vera e propria utopia.
Serve spesso solo a giustificare un contentino ad amici e ad amici degli amici, insomma tutto tranne quei valori che possano veramente giustificare un patrocinio comunale che non è un atto simbolico qualsiasi ma ha un forte valore specifico per un ‘Amministrazione comunale sia dal punto di vista economico che sostanziale.
Nel caso poi della richiesta della Confesercenti (decreto sindacale n.48/2022) ci sta da ridere sia per il maldestro tentativo di spacciare uno dei tanti mercatini per una manifestazione farcita di valori culturali inesistenti e sia per il patrocinio concesso. Avrei capito se avessero titolato la manifestazione con grasse definizioni del tipo “una grandinata di polpette”, “assalto ai pezzetti e vino”, “friselle per tutti con o senza denti”, “Il percorso delle pittule, pansarotti e foie mbische cu la ventrisca”, insomma di tutto e di più ma “Il cammino di S. Pietro-ospitalità gusto e cultura” oltre che blasfemio è anche ridicolo.
Se poi nel decreto si scrive che “l’iniziativa è il proseguimento del progetto “I Cammini del gusto” allora possiamo veramente dire addio alla cultura perchè è emigrata in altri lidi cercando altre cittadinanze.
Non sarebbe stato più semplice chiedere o far chiedere il permesso per organizzare in città una manifestazione mangereccia (senza coinvolgere il povero S. Pietro sennò gli facciamo fare la figura di uno che ha percorso migliaia di Km., e per giunta farsi poi crocifiggere, solo per potersi deliziare di pezzetti ed affinità varie) e visto che il fine della stessa è economico-commerciale lasciar da parte il patrocinio?
Perché queste gratuità, a dispetto di chi in città paga tasse fino all’ultimo centesimo per svolgere la propria attività lavorativa? Che vengano concesse autorizzazioni, anche per cento, mille feste in città, che la gente si diverta, che il commerciante lavori ma basta patrocini ormai svuotati di qualsiasi valore e significato civico se non quello economico a dispetto di chi deve invece subire oltre al danno la beffa di una concorrenza poco leale.
Anche perché poi, così come nel passato anche nel presente (vedasi Delibera di Giunta n.226 del 15 settembre 2022)) si finisce col dover ricorrere, per mancanza di soldi in cassa, al prelievo dal fondo di riserva, che serve per ben altre esigenze piuttosto che per finanziare ciò che dovrebbe essere fatto con entrate diverse tipo, appunto, una minor caritatevole concessione gratuita di tutto ciò che è pubblico per iniziative private e spesso con scopi assai diversi dai fini istituzionali dell’Ente.
E per concludere e motivare la riluttanza a questi “portatori di cultura e promozione economica” vorrei ricordare che la Confesercenti è vecchio conoscente della città. A tal fine sarà sufficiente ricordare il DUC (Distretto Urbano del Commercio) dove insieme al Comune di Galatina e della Confcommercio la Confesercenti è socio fondatore.
In tale veste tra “consulenze tecniche” e progetti assegnati al CAT di categoria, rimasti tutti sulla carta o allo stato puramente embrionale, la Confesercenti ha incassato e portato via ben 46.500 euro e, tra altre e varie, il Bilancio consuntivo ci informa, senza aver pagato neanche la propria quota associativa. Capito questi signori? Incassano 46.500 euro ma poi gli si bloccano le articolazioni quando devono pagare 1.000 euro di quota associativa ed oggi ritornano sulla piazza dopo aver lasciato in eredità alla città, insieme all’altro socio di categoria, un DUC esistente solo sulla carta ma con circa 65.000 euro in meno, progetti rimasti tali perché non attivati, ed ora ci chiedono, e viene concesso, il patrocinio gratuito onde poter utilizzare gratuitamente le strutture e gli spazi comunali.
Aggiungiamo che sicuramente presto li rivedremo nuovamente in azione in zona DUC perché il DUC 3 è stato rifinanziato dalla Regione Puglia con altri 53.000 euro.