Cronaca/Comunicato stampa di Fabio Vergine sindaco di Galatina
Un articolo di questa mattina, a firma di (omissis…) , segna un nuovo passo nell’attività di opposizione da parte del sito (omissis…).
Non che in campagna elettorale non sia stato chiaro, nitido e noto a tutti il sostegno del sito all’amministrazione uscente. Ma lo abbiamo sempre considerato nell’ordine naturale delle cose e nel naturale evolversi della dialettica politica, considerandolo una parte di essa. Senza troppi infingimenti.
Oggi dobbiamo registrare un fatto gravissimo: anche lui soffre di “choc da sconfitta” e in questo memorabile articolo segna de punti fondamentali:
1. Esiste un giudizio estetico e artistico, ovviamente insindacabile, che probabilmente sarà possibile utilizzare in futuro e per il quale dovremmo valutare la sostituzione del busto di Martinez con la sua;
2. Il suo amore per la democrazia e per il voto cittadino termina quando questo gli da torto.
Stiamo cercando tutti noi, sgomenti, il modo di rientrare nelle grazie di questo intellettuale dal gusto fine e dai giudizi apodittici.
Se lui dice che le “colorate” proiezioni sulla stessa facciata della Chiesa Madre, ma svolte della vecchia amministrazione erano pregevoli testimonianze di una cultura artistica certificata dal suo voto e dal suo plauso, ci fidiamo.
Dobbiamo solo verificare se si può sostituire la prossima tornata elettorale con un incontro di illuminati da lui diretti e coordinati. Faremmo prima e risparmieremmo soldi.
Non so se la politica galatinese abbia raggiunto mai punti di arroganza simile, tanto da chiamare a correi tutti i cittadini che hanno votato contro la propria idea e nascondendosi dietro ad un ruolo di autoproclamato giornalismo.
È lecito contestare una scelta, è lecito esercitare anche tramite un sito privato, il proprio disappunto ma definire stolti e manipolati i cittadini perché hanno votato contro i propri amici, mi sembra davvero troppo.
Passano i giorni e lo stile di una parte dell’opposizione, che tenta di svolgere il proprio ruolo non dentro l’amministrazione ma dentro le sedi giudiziarie, mi persuade che abbiamo rotto un equilibrio e una rete di vecchissima data, che poggiava troppo e da troppo tempo sulla gestione della cosa pubblica. Questo, così come il senso proprietario delle istituzioni, sono derive pericolose e, queste sì, antidemocratiche. Su questo forse sarebbe il caso di effettuare verifiche.
Poco importa se tutto il resto parla di numeri positivi e di nuovo entusiasmo: la qualità del concerto di ieri sera, i numeri delle visite in città in questo ultimo mese, gli incassi di commercianti, ristoranti, B&B e di bar.
Continuiamo con il nostro lavoro, nei limiti umani che ci contraddistinguono e contro un gruppo di infallibili che ogni giorno ci ricordano come si dovrebbe stare al mondo. Ce ne faremo una ragione, sempre con la nostra serenità ed il nostro sorriso sul volto.