Alla Conferenza dei Servizi, assente il Comune di Galatina, invitata la Entosal a presentare ulteriore documentazione.
Cronaca/di pietro zurico
Galatina (S. Barbara) – Con nota del 07 settembre 2022 del servizio Politiche di Tutela Ambientale e Transizione Ecologica della Provincia di Leccenella sua veste di Autorità competente, ha indetto Conferenza dei Servizi decisoria finalizzata al rilascio del provvedimento autorizzativo unico regionale del progetto, comprensivo del VIA e dei titoli abilitativi alla sua realizzazione ed esercizio, per la realizzazione di un impianto di recupero e smaltimento rifiuti pericolosi e non pericolosi, da ubicarsi in Galatina (LE), alla Via Degli Andriani, 12/A – fraz. Santa Barbara.
La seduta della Conferenza, originariamente fissata per il giorno 18 ottobre 2022, è stata poi differita al 12 dicembre 2022.
Il 12 dicembre la prima grossa sorpresa: il comune di Galatina è assente. Eppure si trattava di esprimere definitivamente, e in modo univoco e vincolante, la posizione dell’Amministrazione comunale su tutte le decisioni di competenza della conferenza, anche indicando le modifiche progettuali eventualmente necessarie ai fini di un eventuale assenso, ma al di la di tutto stiamo parlando della nostra salute, di quella dei nostri figli, dei nostri nipoti e di quella delle generazioni a venire in una terra già ampiamente martoriata da morti per malattie tumorali.
Purtroppo nulla, e se preferisco pensare (resta in ogni caso una colpa) che Sindaco ed Assessore al ramo potessero non sapere in quanto non informati di una vicenda che ha mosso i primi passi nel 2021 ed in cui la regione Puglia, originariamente investita per le concessioni autorizzative, ha poi passato il pallino alla Provincia mi è difficilissimo credere che non ne fosse al corrente il Dirigente al ramo che a quei tempi, così come nel dicembre 2022, guarda caso era sempre lo stesso, quello premiato con ulteriori 5 anni di dirigenza nel settore dell’Urbanistica.
Dimenticanza o…? Non bastavano quanti danni ha già fatto (parcheggi e trasporto urbano per citarne solo qualcuno del campionario)? Sarei proprio curioso di sapere chi è il suo protettore perché non potrebbe essere diversamente.
Per avere un’idea più chiara di quale sarà il campo di azione della Entosal (l’azienda proponente il progetto) date uno scorrimento all’elenco a seguire:
-Recupero di materia plastica (R3) in particolare da imballaggi pericolosi e non pericolosi; gli imballaggi che si intendono trattare sono costituiti da poliolefine.
-Recupero di materiali ferrosi (R4) da imballaggi in ferro pericolosi e non pericolosi.
-Recupero di materiali non ferrosi (R4) da imballaggi in alluminio pericolosi e non pericolosi.
-Svuotamento estintori(R12) e successivo recupero di materia del ferro di cui è costituito l’imballaggio (R4);
-Lavorazione tubi oleodinamici (R12-R4) al fine di recuperare la parte metallica.
-Operazioni di cernita, selezione, accorpamento e pressatura rifiuti (R12) per creare frazioni di tipologie omogenee da avviare ad altri impianti di recupero di materia (es. imballaggi in PE da agricoltura, manichette, big bags, ecc.);
-Stoccaggio rifiuti contenenti amianto (D15);
-Stoccaggio rifiuti di lana di roccia o guaina bituminosa(D15/R13) ed eventuale pressatura (D13,R12);
-Miscelazione di oli ed emulsioni oleose (R12).
-Miscelazioni in deroga (costituite da stesso rifiuti con codice EER con diverse caratteristiche di pericolo HP).
L’area dell’impianto si svilupperà su una superficie di circa 15.000 mq sulla quale insistono aree di pertinenza esclusiva, così suddivise allo stato di fatto:
Piazzale e aree esterne di manovra circa 12.000 mq
Superficie verde 1.000 mq
Superficie coperta 2.100 mq
La quantità annua di rifiuti trattabili in impianto è pari a 90.000 tonnellate anno, ripartita in 47.500 tonnellate di rifiuti non pericolosi e 42.500 tonnellate di rifiuti pericolosi.
Nel corso della Conferenza dei servizi, come si evidenzia dal rendiconto dei lavori dell’assemblea, è emerso che i referenti ARPA hanno richiamato il parere espresso ai fini VIA, non favorevole, in relazione al quale molte criticità non risultano, alla data, superate.
In considerazione delle vicissitudini che hanno caratterizzato la storia del sito, ARPA ha chiesto alla provincia di Lecce se siano stati effettuati dei sopralluoghi per la verifica dello stato delle aree che verranno interessate dalla nuova installazione.
In assenza di tali verifiche l’ARPA ha suggerito alla Provincia di valutare l’opportunità di procedere con una verifica specifica.
È evidente che le attività previste non possano partire in presenza di rifiuti irregolarmente abbancati o di sospetta contaminazione delle matrici ambientali pertanto gli intervenuti convengono sulla opportunità di un sopralluogo ricognitivo in loco, previa rimozione dei rifiuti ancora presenti.
Sono state evidenziate, tra l’altro, le maggiori criticità afferenti alla gestione dei rifiuti, nonché la necessità di una revisione del Piano di monitoraggio e controllo e che sono altresì indispensabili chiarimenti sulla modalità di gestione delle acque di processo, ovvero sui criteri in base ai quali viene deciso lo smaltimento piuttosto che la continuazione con il riciclo.
L’Azienda, a fronte della svariata serie di rifiuti proposti, ha contrapposto la propria esperienza sul tipo di impianto proposto fondata su una consolidata attività in altra realtà regionale.
Il Presidente, preso atto delle posizioni emerse nel corso del dibattito, ha invitato la Entosal a produrre in tempi brevi i riscontri alle richieste formulate.
Il proponente ha fatto richiesta, in considerazione della complessità della documentazione da integrare, di un periodo di novanta giorni, che le sono stati concessi, per la sua predisposizione.