Cronaca/di Redazione

Dopo la caduta con lo scooter che ha coinvolto un ragazzo sedicenne nel dissesto stradale di via U. Lisi, prossimità zona semaforica, si è corsi ai ripari per transennare e mettere in sicurezza la zona con una provvisoria regolamentazione del traffico.

Transenne pubbliche per un cantiere privato, potremmo sintetizzare, ed aggiungere un verbale di contestazione dei fatti ai responsabili di cantiere. Il pericolo è stato al momento solo “ingabbiato” ma è ben lungi dall’essere risolto.

A poco più di un mese dall’inizio dell’anno scolastico, quella zona è frequentata da una consistente popolazione scolastica, la soluzione adottata non può che essere considerata inadeguata.

Occorre non soltanto “sollecitare” i responsabili di cantiere, al rifacimento del manto stradale ed al ripristino dello status quo ante, occorre metterli in mora.

Occorre “ordinare” entro un lasso di tempo ragionevole, che vengano effettuati i lavori. Alla scadenza, qualora continuasse a vigere la politica delle orecchie da mercante, che sia il responsabile del settore dei Lavori Pubblici ad abbandonare quella dello scarica barili e faccia il proprio dovere ossia sostituirsi all’inadempiente e poi spedire il conto ai finti sordi.