Lola Astanova non è soltanto bellezza personificata nel suo armonioso e seducente corpo è anche arte pura, cristallina, empirea capace di incendiare il pianoforte con le dita.

Accompagnata da una orchestra d’archi formata da undici valentissimi professori, nata in seno al Festival I Concerti del Chiostro, diretta con maestria da Cinzia Pennesi, la Astanova ha proposto al pubblico presente le trascrizioni di celebri brani composti appositamente anche per orchestra dove il virtuosismo del pianoforte l’ha fatta da padrone.

Trascrizioni di celebri composizioni per pianoforte solo e con orchestra e brani del repertorio classico come La Campanella di Liszt, comunemente conosciuta come uno tra i brani più virtuosi della letteratura pianistica.

Vedendola suonare, difficile staccare lo sguardo dal pianoforte e smettere di controllare la corrispondenza fra il movimento delle mani sui tasti e il suono sprigionato. Dita che scorrono incredibilmente veloci sulla tastiera emettendo note ora lievi e soavi ora maestose ed impetuose creando atmosfere sublimi per il cuore e la mente: l’arte di questa donna bellissima è pari al corpo che esibisce con generosità.

Il pubblico accorso numeroso ad assiepare il teatro Cavallino Bianco ha apprezzato tributando autentiche ovazioni ad ogni brano, ad ogni esecuzione fosse la Rapsodia in blu di Gershwin o la Sonata al chiar di luna di Beethoven o il più commerciale Tema di Lara. Lola Astanova ha condotto per mano lo spettatore in un viaggio dove la routine, i problemi, le preoccupazioni del quotidiano sono rimaste fuori dalla porta.

La chicca finale, che potete gustare nel filmato in alto, ha poi mandato in visibilio il pubblico in sala. Esecuzione al pianoforte a quattro mani tra Lola Astanova ed il direttore artistico de I Concerti del Chiostro Luigi Fracasso. Lunghissimo, interminabile applauso per due artisti. Il pubblico ha gradito tantissimo, applaudendo avrà sicuramente pensato…Uffa ma perché è già finito?