Cronaca/di pietro zurico
Vogliamo parlare di trasporto scolastico? Possiamo dire con certezza che sia nullo o quasi.
Riguardo a questo argomento, Galatina resta indietro, e di molto, rispetto a Comuni come Nardò o Galatone.
L’Amministrazione garantisce soltanto a studenti delle Scuole Secondarie di 1° e 2° grado il servizio di trasporto dalle frazioni verso la città e ritorno, effettuato con autobus di linea del trasporto urbano. PUNTO.
Non esiste alcun servizio scuolabus A/R casa scuola, con mezzi idonei, per nessun ordine di scuola.
E’ consentito soltanto un timido servizio di trasporto, richiesto con largo anticipo dagli Istituti Comprensivi, effettuato con un solo veicolo (vinto dal Comune di Galatina attraverso la partecipazione di qualche anno fa a “Mezzogiorno in famiglia”). Il veicolo può essere utilizzato ovviamente per una classe soltanto e gli Istituti non possono esagerare nelle richieste limitate a 20 uscite l’anno per ciascuno.
Ogni anno, tra ottobre e novembre, l’assessore alla Pubblica Istruzione presenta il “piano per il Diritto allo Studio” per l’anno scolastico in corso, piano che poi viene inoltrato in Regione per ottenere i servizi co-finanziati. Nel novembre 2022 il piano presentato dall’assessore Palombini conteneva una scheda relativa al trasporto scolastico letteralmente vuota, senza nessuna proposta, senza nessun preventivo di spesa. Aspettiamo il “piano per il Diritto allo Studio” per l’a.s. 2023/2024 per sapere quale idea abbia maturato l’assessore, a distanza di un anno da quel piano che denotava scarsa capacità progettuale e di visione.
Passiamo a parlare di Internet, argomento che è diventato di primaria importanza negli anni della pandemia da Covid 19. Con la didattica a distanza e la didattica mista, non si poteva lavorare senza la connessione Internet. Nelle scuole funzionava a tratti e, quando proprio non andava, i docenti ricorrevano all’hotspot del proprio cellulare. Di recente è arrivata nelle scuole la tanto attesa FIBRA. E’ stato fatto il cablaggio per far arrivare Internet in ogni angolo di ciascuna scuola.
Pensate che funzioni bene? Nient’affatto. La situazione è rimasta invariata anzi, in alcuni casi, è peggiorata.
Al giorno d’oggi la didattica si avvale di tanti supporti rintracciabili nel WEB. Vogliamo essere al passo con le Scuole Europee? La FIBRA non ci aiuta. Come si può fare? A chi bisogna rivolgersi? Il problema è, in qualche maniera, di competenza dell’Amministrazione?
Si potrebbe continuare a parlare di altre problematiche relative alle scuole,
-come la mensa scolastica non allineata agli orari scolastici,
-come i progetti pensati per le scuole, provenienti dalle associazioni (con il patrocinio dell’A.C.), dalla biblioteca comunale e dal servizio civile, pianificati senza condivisione con i docenti e pertanto organizzati in maniera inadeguata e approssimativa,
-come l’assenza di progetti sociali ed assistenziali, di tradizione storica o di nuova istituzione, da parte dei Servizi Sociali dei quali la stessa Palombini è assessore (il Progetto PIPPI ne è un esempio, è scomparso dalle scuole da più di un anno e non si sa più nulla…)
Ma, alla fine di tutti i discorsi, quello che più viene contestato dalla comunità scolastica è la distanza tra Scuola e Assessorato, l’assenza di una collaborazione fattiva, la mancanza di un interessamento vero alle problematiche della scuola, l’assenza del tentativo effettivo di trovare soluzioni.
Un assessore alla Pubblica Istruzione non può sentirsi tale solo quando è invitato a presenziare a convegni, manifestazioni, eventi, premiazioni….
Un assessore alla Pubblica Istruzione deve sentirsi consapevolmente coinvolta in qualunque questione che riguardi la popolazione scolastica. Non può e non deve discernere ciò che le compete effettivamente da ciò che non le compete. Quando assume delle posizioni, deve considerare tutti gli studenti alla pari. Deve garantire il Diritto allo Studio, in ogni sua forma, ad ogni singolo studente.