Cronaca/di Redazione
I dissuasori stradali (croce e delizia più croce che delizia) non hanno mai avuto consensi unanimi. Spesso contrastati, odiati dagli automobilisti ma anche oggetto di animate discussioni tra gli addetti ai lavori.
Certo è che la fanno ormai da padroni in ogni città italiana, un po’ per il loro basso costo rispetto ad altre soluzione dissuasorie un po’ per i bassi costi di manutenzione. Nonostante le tante avversità del loro utilizzo si fa pur sempre un larghissimo uso.
Col tempo, è vero, son diventati meno invasivi rispetto agli originari in conglomerato che oltre ad essere pericolosissimi erano veri e propri spacca macchine, ma ciò li ha portati ad essere soggetti ad una più rapida usura. Non è raro vedere, ed in città ce ne sono in abbondanza, dissuasori logori, mutilati in più parti tanto da chiedersi se la loro funzione è ancora quella di allentare le situazioni di pericolo o di crearle.
Ma se il tempo in parte giustifica il loro logorio è però del tutto inconcepibile che alcuni comprati ed installati da poco più di un mese siano già in disfacimento con componenti di segnaletica di visibilità notturna staccati e spariti.
Ci sta da chiedersi perché mai gli uffici competenti non abbiano ancora prontamente richiamato l’azienda venditrice, se il problema è di fabbricazione, oppure la ditta installatrice, se il problema è di messa in opera, per contestare il prodotto e/o il lavoro.
La stessa cosa si dovrebbe dire per passaggi pedonali. E’ mai possibile che già dopo soli pochi giorni dalla loro tinteggiatura la stessa sia già quasi del tutto invisibile. Ma con cosa tinteggiano con gli acquarelli? Come fa il RUP a rilasciare l’attestato di lavori eseguiti a regola d’arte e disporre il pagamento quando invece dovrebbe richiamare la Ditta e contestarglieli?