Eventi/di Mario Graziuso
Oggi venerdì 26 gennaio alle ore 18:00, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, quale secondo incontro del Corso “Un percorso nella cultura di Trieste città di frontiera”, la prof.ssa Beatrice Stasi terrà una conferenza dal titolo “L’ambiguità di Svevo tra irredentismo e pacifismo”.
L’evento sarà introdotto dalla consigliera Daniela Vantaggiato.
Dopo il precedente intervento sulla figura di Scipio Slataper e il suo percorso dall’irredentismo culturale all’interventismo irredentista, la prof.ssa Beatrice Stasi, una delle più accreditate studiose dell’opera sveviana, analizzerà la figura dell’autore de La coscienza di Zeno in rapporto alla sua posizione tra irredentismo e pacifismo, all’interno delle vicende storiche dei primi decenni del ‘900 nella città di Trieste, quale luogo di frontiera, dalla identità complessa e caratterizzata da una particolare “koiné religiosa, etnica e culturale, intersecata e vivificata da lingue, dialetti e religioni diverse.”
Volendoci, in questa breve presentazione, riferirci allo Svevo pacifista, possiamo sicuramente menzionare il suo saggio dal titolo “La Lega delle Nazioni (Sulla teoria della pace)”, laddove egli afferma con fermezza come “la guerra è e resta una cosa turpe per ogni uomo equilibrato e morale” ed è ingiustificata e ingiustificabile sempre: è riprovevole anche quando si nasconde sotto l’egida dell’eroismo e del patriottismo. A tutela della pace, Svevo sostiene la creazione della Lega delle Nazioni un organismo sovranazionale che possa scongiurare lo scoppio dei conflitti armati.
Le sapienti parole della nostra relatrice sapranno rivelarci in dettaglio l’atteggiamento dello scrittore triestino di fronte alla guerra che, secondo lo svevista inglese Brian Moloney, ha offerto “a Zeno un nuovo orizzonte di senso e la possibilità di mettere a frutto le sue peculiari virtù.”
Beatrice Stasi, già apprezzata Presidente dell’Università Popolare “A. Vallone”, formatasi tra Pisa (Scuola Normale Superiore) e Bologna (dottorato e post-dottorato), è attualmente professore ordinario di Critica Letteraria e Letterature Comparate presso l’Università del Salento. I suoi studi sono soprattutto indirizzati verso le poetiche degli scrittori, con un focus particolare su autori come Leopardi, Pirandello e Svevo, la teoria e la prassi della traduzione. Grazie alla coerente costanza per la specificità del testo letterario e delle sue motivazioni, ha il merito di aver valorizzato, con la sua vastissima, accurata e dotta produzione bibliografica, l’attenzione al ruolo e al posto della letteratura nella storia delle idee.