Cronaca/di Paolo Pagliaro
“Oggi in Consiglio regionale è andato in scena un copione già scritto. La mancata sfiducia al presidente Emiliano – al di là della migrazione da un emiciclo all’altro dei 5 Stelle, che passano all’opposizione ma non votano la sfiducia, al di là del sostegno condizionato dai soliti ultimatum di Azione – era scontata.
Sapevamo già che i contestatori e i malpancisti non avrebbero dato pollice verso al governatore, sapevamo già che non avrebbe vinto la coerenza. Ma la nostra mozione è servita di sicuro a scuotere la maggioranza, a smascherare il trasformismo, a richiamare il presidente Emiliano alla responsabilità di governare la Puglia, passata in secondo piano rispetto allo sforzo di cercare il consenso a tutti i costi, per tenere in piedi la sua amministrazione.
La nostra mozione di sfiducia è un atto di denuncia verso un sistema che non condividiamo, che non rispetta il voto degli elettori e giustifica continui cambi di casacca, che svilisce il nostro lavoro di consiglieri e vanifica gli sforzi enormi che compiamo per far approvare leggi e mozioni dai banchi scomodi dell’opposizione. Leggi e mozioni che restano spesso inattuate.
Siamo sconcertati di fronte al tentativo di far apparire l’amministrazione Emiliano come vittima di un’operazione mediatica, di fronte al tentativo di mettere la polvere sotto il tappeto e fingere che tutto vada bene. Non possiamo accettare la ricostruzione surreale di una Puglia felix dove tutto va bene grazie al buon governo Emiliano. È un racconto infedele che dimostra lo scollamento rispetto ai tanti cittadini che si sentono abbandonati e inascoltati, e che fanno fatica a vivere dignitosamente. D qui la nostra volontà di sfiduciare un governo regionale sempre più ripiegato su se stesso e sordo ai problemi della gente: servizi sanitari carenti, lavoro precario, rischi ambientali, disagio sociale, trasporti e infrastrutture disomogenei, una Puglia a due velocità che privilegia sempre e soltanto Bari a scapito degli altri territori, in particolare il Salento. E invece il presidente ha parlato di risanamento della sanità e di riequilibrio dei conti per uscire dal piano di rientro, e ha vantato risultati straordinari per il rilancio dell’agricoltura e di altri settori strategici della nostra economia. Evidentemente, guardiamo due film opposti della stessa regione. Speriamo che il dibattito sollevato dalla nostra mozione serva ad un serio esame di coscienza della maggioranza, e inneschi il cambio di rotta annunciato dal presidente Emiliano”.