Cronaca/di Paolo Pagliaro
«Ci lascia sconcertati il dietrofront dell’Asl Lecce sui rimborsi per visite mediche ed esami diagnostici urgenti, eseguiti privatamente dagli utenti che non hanno potuto ottenere la prenotazione al Cup nei tempi previsti.
Quello che è un diritto finora negato, e che noi avevamo sollecitato con un’ispezione al Cup dell’ex ospedale Vito Fazzi due settimane fa, era stato finalmente riconosciuto dalla Direzione dell’azienda sanitaria locale di Lecce, che con nota del 24 aprile scorso aveva disposto l’adozione di un modulo da distribuire agli utenti, per la richiesta di rimborso in caso di visite ed esami effettuati in regime intra moenia o presso specialisti o strutture private, da consegnare agli uffici del direttore del distretto sociosanitario di residenza.
Incredibilmente, a distanza di due settimane, ieri è stata disposto il ritiro del modulo dagli sportelli Cup, “nelle more di una definizione maggiormente dettagliata del contenuto e dell’operatività del percorso aziendale ivi prospettato”.
Tradotto dal burocratese: stop, in attesa di nuove disposizioni. Un provvedimento di cui chiediamo la immediata revoca da parte della Direzione Asl, perché sia garantito il diritto alle cure finora negato. Non riuscendo a prenotare visite ed esami nelle strutture sanitarie pubbliche o convenzionate a causa di agende sature e tempi di attesa insostenibili, e non potendo permettersi visite ed esami a pagamento, molti cittadini avevano infatti rinunciato a curarsi.
Con la nostra azione, abbiamo invece chiesto che la Asl di Lecce e tutte le Asl pugliesi rispettassero le disposizioni di legge del Piano nazionale di governo delle liste d’attesa. Chiediamo dunque che il modulo sia subito rimesso a disposizione degli utenti, e che gli operatori del Cup informino e assistano gli utenti nella richiesta di rimborso alla Asl”.