Galatina – Il Tar di Lecce ha deciso di non decidere. Almeno per il momento ha decretato la sospensione del procedimento in attesa della decisione sulla querela di falso. Era attesa per oggi la decisione del Tribunale Amministrativo riguardante la richiesta di annullamento della Determina del Dirigente dei Lavori Pubblici con la quale era stata assegnata, in via definitiva, alla Società Gianturco la gara per l’esecuzione dei lavori di riqualificazione del Cavallino Bianco.
La Ditta ricorrente, la CO.GE.QU., aveva contestato due aspetti della vicenda a suo dire irregolari. Il primo riguardava un documento mancante nella documentazione della ditta vincitrice e che per legge avrebbe comportato l’esclusione dalla gara lo stesso che, da quanto affermato nell’atto di costituzione in giudizio del Comune di Galatina, sarebbe, invece, stato presentato. Il documento di cui in oggetto era la dichiarazione del socio di maggioranza della società Gianturco che doveva documentare l’assenza di una delle cause di esclusione di cui all’art. 38 del codice degli appalti.
Il secondo aspetto riguardava i criteri dei punteggi assegnati che secondo la Ditta ricorrente sarebbero stati il frutto di interpretazioni diverse rispetto a quanto riportato e descritto nel bando di gara. Sarebbero insomma state adottate decisioni arbitrarie ed approssimative.
Chiaro che tra le due la situazione più spinosa è la prima. Da una parte si afferma che un documento era mancante , dall’altra che il documento era nel plico al momento dell’apertura ma sembra senza produrre alcuna prova inoppugnabile da cui sarebbe derivata la successiva decisione del Giudice amministrativo.
In parole povere o il documento era assente al momento in cui sono state aperte le buste e quindi è stato inserito successivamente da qualcuno che poteva avere accesso ai carteggi oppure la CO.GE.QU ha preso un abbaglio clamoroso e rischierebbe a sua volta una querela di falso.
Il processo lascia per il momento la sede amministrativa e si sposta in quella civile dove si stabilirà quale delle due parti avrà prodotto prove più evidenti per far valere le proprie ragioni.
Ma cosa succederà ora con i lavori del Cavallino Bianco? Due sono le strade percorribili. Il Comune potrebbe decidere di procedere alla firma del contratto con la ditta Gianturco, magari con un contratto “sub condicio”, oppure decidere di soprassedere in attesa dell’esito della querela di falso.
Un contratto sub condicio, a tutela dell’Amministrazione, in termini semplici sarebbe quello che lo si fa, lo si firma, si iniziano i lavori ma se dovesse succedere che il Giudice accettasse le tesi della CO.GE.QU, sarebbe nullo. Chi ha lavorato non potrebbe neanche chiedere risarcimenti danni di alcuna natura.
Difficile pensare che sia una pista percorribile. Salvo che il dispositivo della sentenza che verrà depositato tra qualche giorno non abbia qualcosa di improbabilmente clamoroso.
Se stessimo parlando di una partita di calcio sospesa mi verrebbe più probabile da pensare e dire che si riparte dallo 0-0 da cui è stata sospesa, anche se per sospendere una partita qualcuno ha fatto notare all’arbitro che doveva essere sospesa mentre l’altra parte affermava il contrario.