Cronaca/di Paolo Pagliaro (MRS)
“A un anno dalla nostra visita ispettiva del 19 luglio 2023, in Commissione Sanità abbiamo esaminato la situazione dell’ospedale di Gallipoli. Poco o nulla è cambiato rispetto alle gravi criticità che emersero e che abbiamo riportato nella nostra relazione.
Ancora una volta abbiamo ricevuto riscontro scritto solo poche ore prima del confronto in Commissione, senza lasciarci il tempo di esaminare carte e dati. Un andazzo che ho stigmatizzato in Commissione, così come l’assenza del direttore generale della Asl Lecce, Stefano Rossi, che ha delegato il direttore medico Salvatore Garzia, insediatosi solo due mesi fa. Le risposte insoddisfacenti ricevute oggi ci inducono ad anticipare il ritorno all’ospedale di Gallipoli per un nuovo sopralluogo, come faremo per tutte le altre strutture sanitarie ispezionate.
Parliamo di un ospedale di primo livello che va completamente riorganizzato e riqualificato, con molte carenze nella qualità delle attrezzature, nella logistica, nei servizi e nella dotazione di personale. In particolare, la struttura è impreparata a fronteggiare la maggiore pressione dovuta alla presenza massiccia di turisti, che acuisce i problemi già esistenti: nella sola città di Gallipoli, in estate si passa da 20mila residenti a 200mila presenze.
Quando visitammo l’ospedale, un anno fa, ci ritrovammo con un guasto all’impianto di condizionamento che, con temperature roventi, non solo faceva boccheggiare pazienti e operatori, ma bloccava le sale operatorie e il laboratorio analisi. Ancora oggi siamo in fase di ultimazione lavori e collaudi per il nuovo impianto.
L’organizzazione logistica resta un problema diffuso, considerata l’urgenza di riprogettare e ridistribuire spazi realizzati negli anni settanta. Anche per letti e materassi, tutti obsoleti e da cambiare, si aspetta un piano pluriennale degli acquisti che al momento è lontano. Sono state acquistate solo dieci nuove barelle, otto delle quali destinate al pronto soccorso. E qui si apre il capitolo forse più drammatico dell’ospedale di Gallipoli, perché se è vero che il numero degli infermieri è stato adeguato ai quasi 28mila accessi all’anno, è anche vero che i lavori di ristrutturazione che erano in corso già da un anno e mezzo sono stati sospesi per un contenzioso con la ditta esecutrice, e bisognerà procedere ad una nuova gara. Dunque, si continua ad operare in ambienti inadeguati e promiscui dove i pazienti stazionano in attesa di un posto letto, spesso in condizioni limite.
Per quanto riguarda la Cardiologia, reparto fiore all’occhiello dell’ospedale gallipolino, sono stati acquistati un carrello terapia, due holter, due tablet, una sonda ecografica e un arco a C ad uso cardiologico, ma ancora manca l’apparecchio per l’elettrofisiologia.
Ad Oncologia sono stati attivati solo 2 nuovi posti letto (ora sono in tutto 14, ma ne servirebbero almeno altri 10), ma il previsto trasferimento del reparto dal quinto al sesto piano è ancora sulla carta, mentre il centro di orientamento oncologico è stato trasferito al piano terra, vicino all’ingresso principale, per facilitare l’accesso.
Restano inattive tre delle sale operatorie, in attesa di lavori di riqualificazione ancora in fase progettuale. Nel frattempo sono stati forniti due nuovi amplificatori di brillanza e un apparecchio di anestesia, ma la carenza di specialisti limita l’operatività delle sale attive.
Per le operazioni di Oculistica è stata acquistata una nuova lampada a fessura, e per Endoscopia Digestiva è stata acquistata una lava endoscopi di cui avevamo evidenziato la necessità.
Resta disastrosa la situazione del servizio Dialisi, ma i tempi previsti per gli interventi necessari restano declinati al futuro. Nulla è cambiato rispetto a un anno fa: spazi del tutto insufficienti e una struttura praticamente accampata, con secchi improvvisati per lo scarico dei residui, mattonelle rotte e divelte, letti obsoleti.
A Radiologia è stato acquistato un arco a C e sta per essere installata una nuova tomografia computerizzata, ma ancora manca l’apparecchio per la risonanza magnetica, imprescindibile per un ospedale di primo livello. Resta da sostituire il mammografo, vecchio e di scarsa qualità.
Trovammo in pessimo stato il reparto di Medicina, con mattonelle sconnesse, pavimenti pericolosi, muri cadenti e infiltrazioni al soffitto. C’era un solo bagno, spesso fuori servizio, e un solo spogliatoio promiscuo per uomini e donne. Dove possibile, in questo anno sono stai adeguati gli spazi di degenza con stanze per soli due pazienti. Nel reparto di Lungodegenza mancavano gli oss per assistere i pazienti anziani e fragili nell’assunzione dei pasti, e resta un problema irrisolto.
Qualche buona notizia per il Laboratorio Analisi, dove il personale è stato rinforzato e sono arrivati gli arredi e i frigoriferi per lo stoccaggio dei reagenti. Ma si aspetta il completamento della nuova Dialisi per trasferire il Laboratorio al settimo piano, accanto ad Anatomia Patologica. Rimane da aggiornare il sistema informatico, per farlo dialogare con quello installato a Lecce.
Per il reparto di Rianimazione situazione immutata: mancano strumenti basilari come elettrocardiografi, siringhe e pompe da infusione. E restano da attivare almeno altri due posti letto.
Ad Anatomia Patologica è stata aggiudicata la fornitura dello strumento per l’immunoistochimica che era obsoleto, ma rimane la necessità di un biologo molecolare, visto che il presidio di Gallipoli è polo di riferimento dell’Asl Lecce per l’attività di screening.
Restano i problemi di spazio riscontrati a Farmacia, anche se ne frattempo è stato rinforzato il personale. Si sta studiando un sistema per il ritiro programmato di farmaci e dispositivi da parte degli utenti.
A Ginecologia e Ostetricia è ancora in fase di approvazione la ristrutturazione del nido, sistemato in spazi angusti e senza finestre. Servono ancora almeno tre incubatrici e una seconda culla termica. Rilevammo la necessità di una sala dedicata ai parti cesarei accanto alla sala travaglio, ma lo studio di fattibilità è ancora in corso.
Ad Ortopedia restano da sostituire letti e ferri obsoleti.
Ancora nulla di fatto per l’apertura del reparto Urologia, che doveva essere trasferito dall’ospedale di Casarano.
Un quadro nel complesso sconfortante, che ripropone quasi le stesse carenze riscontrate un anno fa. Usciamo dall’audizione odierna molto scontenti, e determinati a tornare presto all’ospedale di Gallipoli per fotografare inefficienze e problemi da risolvere, per una nuova e forte azione di pressing per il bene dei pazienti e di chi opera in condizioni difficili, per non dire proibitive”.