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La  legge dell’autonomia differenziata mette in discussione il principio della solidarietà e porta indietro le lancette della storia del diritto. La legge dell’autonomia differenziata, del ministro Calderoni, approvata dal governo di Giorgia Meloni, è una legge costruita male, contro il diritto ed è semplicemente un puro manifesto elettorale.

Molti costituzionalisti hanno sottolineato la violazione di uno dei diritti fondamentali: il diritto della solidarietà, nato e riconosciuto già dalla rivoluzione francese, non solo la legge dell’autonomia differenziata è anche un danno economico per il Paese perchè comporta la perdita di un punto e mezzo di PIL. Bene ha fatto la regione puglia, il presidente Emiliano, a portare la legge dell’autonomia alla corte costituzionale chiedendone la sua abolizione.

Per celebrare e affermare il principio di solidarietà presente e sentito in ogni essere umano, il 31 agosto è stata istituita dall’ONU nel 2005 la giornata mondiale della solidarietà (international solidarity day). Già la nostra Costituzione all’articolo 2 riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale : principi questi che vanificano la legge dell’autonomia differenziata, costituzionale già nel titolo cioè nell’affermare la differenza come diritto.

Il provvedimento dell’ONU e in particolare anche della Costituzione, afferma che questi diritti sono diritti dell’uomo, non del cittadino, perciò validi e imprescindibili per chiunque, indipendentemente dalla sua condizione di nascita, dalle sue origini e dalla sua posizione nella società civile. Per noi che viviamo e rispettiamo i diritti sociali affermiamo che: in ogni comunità ci si prende cura gli uni degli altri perchè nessuno deve restare indietro, nessuno deve avere difficoltà ad avere il diritto alla cura a respirare aria pulita, ad avere accesso all’istruzione, ad avere il diritto di godere della mobilità. La legge del ministro Calderoni e della Lega, porta indietro l’Italia in particolare fuori dai diritti riconosciuti ormai da tutti i paesi occidentali. Il successo delle firme per l’abrogazione della legge, a Nord e a Sud dell’Italia sono la grande risposta politica contro una legge sbagliata e incivile.