Cronaca/Comunicato Stampa
Il Coordinamento Cittadino di Trepuzzi del Movimento Regione Salento esprime con fermezza la propria contrarietà alla realizzazione di un impianto di biometano in località Cafore, a ridosso di una delle aree più preziose dal punto di vista culturale e turistico: l’Abbazia di Cerrate, un patrimonio nazionale tutelato dal FAI.
Le ragioni della nostra opposizione si basano su due elementi principali. In primo luogo, l’impatto ambientale: la scelta di costruire un impianto in una zona già duramente provata, una delle più colpite anche per incidenza di malattie tumorali, ci appare assolutamente sbagliata. Questo territorio, che si estende nella zona nord di Lecce, al confine con i comuni di Surbo e Trepuzzi, è stato sottoposto per anni a pressioni ambientali causate da impianti di varia natura, e l’introduzione di un ulteriore impianto di biometano rischierebbe di peggiorare la situazione. A questo si aggiunge la totale assenza, ad oggi, di studi specifici sugli effetti odorigeni e sulle emissioni di questo tipo di impianto, il che alimenta ulteriori dubbi e preoccupazioni riguardo alle conseguenze che potrebbe avere sull’ambiente.
In secondo luogo, ci preoccupa il danno economico e turistico che un tale insediamento potrebbe arrecare. La costruzione di un impianto industriale in un’area a forte vocazione turistica, eno-gastronomica e culturale comprometterebbe direttamente il futuro di strutture ricettive di eccellenza. Masserie storiche come Tenuta Monacelli, Masseria Melcarne e Masseria Provenzani – solo per citarne alcune – sono vere e proprie icone del turismo rurale pugliese, e subirebbero inevitabilmente gli effetti negativi derivanti dalla vicinanza di un impianto industriale di queste dimensioni. Ma il rischio è più ampio: l’identità stessa del territorio, legata al paesaggio agricolo e alla valorizzazione delle tradizioni locali, verrebbe seriamente compromessa.
In linea con le battaglie che abbiamo già combattuto, come quella contro l’impianto di biomasse a Masseria Ghetta, ci impegneremo con determinazione su tutti i fronti per difendere la nostra terra. Riteniamo che questo progetto rappresenti una scelta miope e dannosa, capace di stravolgere completamente la vocazione paesaggistica, culturale e storica di un’area di grande pregio. Un insediamento industriale di questo tipo è totalmente in contrasto con l’esigenza di preservare e promuovere un patrimonio così importante, situato anche vicino a una Marina di grande valore.
Siamo pronti a mobilitarci in tutte le sedi opportune per impedire che la nostra terra venga ancora una volta mortificata da decisioni che non tengono conto della sua storia, né delle sue potenzialità di sviluppo sostenibile.