Chi di competenza intervenga. Il patrimonio storico e culturale della città va tutelato e salvaguardato, rappresenta il passato, il presente ed il futuro.  

 

IMG_20140327_133717Cronaca/Galatina/ di Pietro Zurico

Palazzo Ferrarese è ubicato in via Scalfo al civico 27. Fu realizzato nel tardo settecento. Di esso si legge, nel libro di Mario Cazzato del 2002 edito per conto del CRSEC distrettuale di LE/42- Galatina, e che ringrziamo la libreria FIORDILIBRO DI GALATINA per averci fornito la fonte, che “ Nella prima metà del XX secolo questo palazzo dal lungo prospetto fu quasi integralmente donato da Salvatore Ferrarese al Comune di Galatina che attualmente lo ha destinato ad uffici pubblici. Probabilmente lo stesso edificio nel quale- lo possedeva un anonimo del Ferrarese- nel 1819 l’arcivescovo Andrea Manzi era ospitato nel corso della “santa visita”.

E verosimile che pertanto appartenga a questa famiglia l’arma issata sul settecentesco portale dai capitelli figurati. Oggi la facciata di questo palazzo è animata da tre balconi di cui il centrale lunghissimo, sui quali si aprono aperture con motivi decorativi tardo settecenteschi. Interessante l’animato scalone che si svolge in un ambiente stuccato alla fine del XVIII secolo da A. Izzo, stuccatore napoletano che si era trasferito e sposato a Galatina.”

Ai nostri giorni di esso sappiamo che sino a pochi anni fa ha ospitato gli uffici del SERT che nel settembre del 2007 lo hanno  abbandonato per trasferirsi in più moderne dimore. Da allora il Palazzo è rimasto sempre chiuso e privo di qualsiasi cura e manutenzione.

Ora non ci è dato di conoscere lo stato di degrado in cui versa l’immobile al suo interno, ma a giudicare da quanto si può vedere dalla facciata e dai balconi all’esterno si può facilmente immaginare il resto.

Dall’esterno quella facciata descritta da Mario Cazzato nel suo libro “ [….] animata da tre balconi di cui il centrale lunghissimo […]” e ricoperta da erbacce in tutta la sua superficie che come potete notare dalle foto fanno veramente brutta mostra e figura di se. L’immagine, da quanto ci viene segnalato dagli abitanti della zona, peggiora di gran lunga nei mesi caldi quando il tutto secca e lo spettacolo diventa altamente degradante sia per chi vi abita sia per i turisti che percorrono quel tragitto che da Via Scalfo li conduce alla Basilica di S. Caterina d’Alessandria o verso il centro cittadino.

Come si può osservare da una delle foto alcuni turisti stanno transitando nei pressi di Palazzo Ferrarese, ma il loro sguardo e le loro attenzioni sono attratte dalla bellezza e dalla pulizia di Palazzo Vernaleone. La differenza tra i due sta nel fatto che il primo fa parte degli immobili di proprietà del comune di Galatina il secondo è di proprietà privata.

E’ sufficiente questa motivazione per farsi una ragione della sconcezza in cui versa un pezzo del patrimonio storico della città? Sono fermamente convinto di no per questo dalle pagine di questo giornale lancio un appello a Daniela Vantaggiato, nella sua veste di assessore alla cultura,  ad Andrea Coccioli, nella sua veste di assessore ai Lavori Pubblici, affinchè pongano in atto quanto nelle loro possibilità  affinchè Palazzo Ferrarese sia restituito al suo decoro ed al suo prestigio storico. Che nell’immediato possa essere effettuata almeno una ripulitura della facciata ed un diserbamento dello stesso. Palazzo Ferrarese fa parte del patrimonio artistico, storico e culturale della città perchè è espressione della nostra cultura, della nostra storia. Quel patrimonio che  da solo può essere in grado di attirare quel turismo qualitativamente e quantitativamente superiore a quello che si esaurisce in qualche sagra di piazza senza lasciare alcuna traccia di se.