La sua incompatibilità emerge chiaramente dal suo curriculum e dal Testo Unico sul pubblico impiego, il dl n.165 del 30 marzo 2001.

d1d2d3Cronaca/Galatina/ di p.z.

Galatina – Il concorso pubblico per la copertura di 1 posto di Specialista di Vigilanza nel corpo della Polizia Municipale è nullo, è da rifare. Questo è quanto risulta dalle evidenze legislative in materia.  Un fatto di per se abbastanza grave che evidenzia, purtroppo ancora una volta di più, la leggerezza, l’approssimazione ma anche altro, con cui tanti, forse troppi, tra i dipendenti comunali si relazionano con l’attività amministrativa. Risulta difficile il solo poterlo immaginare che un Dirigente, Presidente della commissione esaminatrice, un Segretario Generale responsabile del personale, anch’egli nella commissione, ed una classe politica che probabilmente si fida cecamente, a torto, dell’operato del proprio gruppo dirigenziale, inciampino tutte insieme, contemporaneamente, nel medesimo ostacolo.

Per analizzare i fatti ripartiamo dalla determina n.903 del 19 giugno della Direzione Affari Generali nella quale si legge in premessa che con determinazione dirigenziale n.774 del 27 maggio 2014 “ (…) è stata costituita come segue la Commissione Esaminatrice della selezione di cui trattasi nelle persone dei sigg. Dr. Antonio Orefice, Dirigente della Direzione P.M –Presidente; Dr. Antonio Scrimitore, Segretario Generale- Componente; Ing. Guglielmo Stasi, Dirigente Direzione Territorio e Ambiente- Componente; Dr.ssa Luciana Congedo, Dipendente Comunale- Segretario.

Dove sta l’inghippo? L’inghippo sta proprio nella figura del Presidente della Commissione Esaminatrice in quanto incompatibile per legge a rivestire quell’incarico. La sua incompatibilità è, peraltro, lo stesso Dirigente dott. Orefice a proclamarla e sta nel suo curriculum professionale pubblicato in Albo pretorio e che il Segretario Generale avrebbe dovuto conoscere.

Nel suo curriculum Orefice testualmente dichiara : “ di essere titolare di incarico, non retribuito, conferito da soggetto terzo pubblico ( Decreto Presidente Regione Puglia n. 0064 del 03.07.2012) quale componente della Commissione tecnico-consultiva per la Polizia Locale di cui all’art. 19 della L.R. 14 dicembre 2011 n.37). Ed allega a testimonianza il decreto di riferimento.

Andando a leggere il decreto del Presidente della Giunta Regionale si evince che il presidente Vendola ha nominato componente il “ dott. Antonio Orefice rappresentante della CISL (art. 19, lett. e).

Il Comandante Antonio Orefice è quindi rappresentante ufficiale della Cisl, su designazione della stessa Organizzazione Sindacale, nella Commissione tecnico-consultiva per la Polizia locale.

A questo punto entra in gioco la legge di cui parlavamo quella legge che probabilmente il Dirigente Orefice ha dimenticato di consultare, ed insieme a lui il Segretario Comunale e, purtroppo, anche il Sindaco Montagna che della Polizia Municipale ha la delega.

La legge in oggetto è il Decreto Legislativo del 30 marzo 2001 il n.165 che contiene le disposizioni del testo Unico sul Pubblico Impiego. In esso all’ art. 35Reclutamento del personale”  al comma 3 recita : “Le procedure di reclutamento nelle pubbliche amministrazioni si conformano ai seguenti principi” ed alla lettera e) dispone: ”composizione delle commissioni esclusivamente con esperti di provata competenza nelle materie di concorso, scelti tra funzionari delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime, che non siano componenti dell’organo di direzione politica dell’amministrazione, che non ricoprano cariche politiche e che non siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali”.

Il dott. Orefice, Dirigente della Polizia Municipale, non poteva quindi né presiedere né far parte della Commissione esaminatrice in quanto pur non essendo un rappresentante sindacale, in quanto non eletto dagli iscritti, è purtuttavia un designato dall’ 0rganizzazione Sindacale a rappresentarla nella Commissione Regionale tecnico-consultiva per la Polizia Locale e come tale è escluso dalla legge da nomine in  Commissioni Esaminatrici.