La città vestita in lamè è sembrata una dama di altri tempi, una di cui ci si innamora per sempre.
Cronaca/Galatina/ di Redazione
La notte di S. Lorenzo ognuno l’ha festeggiata a modo suo, a suo piacemento nel tentativo di scorgere quella scia luminosa che permettsse di esprimere il desiderio. Chi sulla spiaggia accanto ad un falò. Chi in campagna davanti ad un barbecue ben fornito. Chi in una delle tante sagre che il nostro territorio offre in questo periodo e chi purtroppo in compagnia di abbondanti dosi di alcol e droga insieme ai sanitari del 118.
Poi c’è stato anche chi è rimasto in città ed insieme a pochi altri intimi ha potuto godere di due stupendi spettacoli. Il primo è stato quello di una meravigliosa brezzolina di tramontana che ha reso l’aria piacevole, godevolissima e respirabilissima. Ad essa si è accompagnata l’immagine di una città silenziosa e semideserta. Piazza S. Pietro, Piazza Alighieri, via Vittorio Emanuele quasi deserte non avranno fatto sicuramente la gioia dei commercianti ma di chi ha potuto godere la bellezza della propria città in quel silenzio quasi religioso, si.
Il secondo spettacolo lo si è potuto ammrirare alzando gli occhi verso il cielo. Non per vedere le stelle cadenti ma una splendida luna piena che l’aria tersa e pulita ha reso ancor più vivida e spettacolare. Sembrava dialogasse con i palazzi, ed i monumenti della città, tenesse loro compagnia ed ammiccante ci invitasse ad ammirarla e fotografarla. L’ho fatto anch’ io, era troppo bella la mia città incastonata in quei silenzi e specchiata nei riflessi di quella splendida luna.