Inaugurazione sommessa dell’opera dell’artista Giancarlo Marra. Esistevano veramente due targhe, eccovi la prova. 

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Cronaca/Galatina/ di p.z.

Inaugurata ed offerta alla pubblica visione, ieri alle 19.30, l’opera vincitrice del concorso di idee “Il marmo è per sempre”. Realizzata da Giancarlo Marra su un progetto di Nico Preste raffigura, artisticamente stilizzata,  una civetta, uno dei simbolo della città unitamente alla corona ed alle chiavi. In verità l’inaugurazione ha offerto maggiormente l’immagine di una riunione carbonara, ai tempi delle monarchie assolute, più che quella di una festa inaugurativa.

La pubblicità per la cerimonia è stata scarsissima, quasi nulla.  Sarà che siamo abituati al  bombardamento mediatico di altre manifestazioni ed inaugurazioni ma quella a cui abbiamo assistito ci è sembrata una cerimonia celebrata quasi sottovoce.

Leggevo giorni fa ciò che scriveva un assessore su un noto social network. Criticava i cittadini galatinesi perché avrebbero sempre da ridire su tutto e non sarebbero mai contenti di nulla, insomma sarebbero dei criticoni fini a se stessi. Certo che fa un certo effetto leggere queste frasi scritte da un assessore espressione di un partito politico battezzato “il partito del no” ma allora era all’opposizione e naturalmente doveva dire sempre no mentre oggi in maggioranza deve dire sempre si.

Resta il fatto che criticoni o no questi cittadini galatinesi avevano ieri a sera il diritto di ascoltare quello che l’assessore Russi diceva inaugurando la statua? Avevano il diritto di poter ascoltare cosa diceva l’artista ed il progettista o il presidente della giuria?

Neanche un microfono, nessuno ha sentito nulla tranne, forse,  qualcuno in prima fila. Però a detta di quell’assessore il cittadino galatinese deve stare zitto sennò fa il criticone ed il “carza larga”. E’ stato un cerimoniale dimesso, dicevamo, che ha, a mala pena, celato qualche malessere strisciante come del resto lo ha testimoniato anche il cambio della targa commemorativa posta sulla base della statua a lavori già ultimati.

Abbiamo ascoltato lo stesso assessore “quello dei galatinesi  fanfaroni” spiegare a due componenti del direttivo del PD  che curiosavano proprio per vedere cosa ci fosse scritto sulla targa e se fosse veramente griffata, che si trattava delle solite “dicerie” (il termine era ben altro) messe in giro dai soliti galatinesi.

Vi pubblichiamo due foto, l’una è la targa iniziale posta sulla base della statua, l’altra è la seconda quella che ha dovuto sostituire la prima rea di aver urtato la suscettibilità di altri amministratori. Giudicate voi, io non intendo aggiungere altro ai fatti.

Del poco, anzi del pochissimo che son riuscito a sentire ho capito che per la statua è stata scelta quella ubicazione perché potesse guardare verso il centro storico e quasi con esso dialogare. E’ stata una versione riveduta e corretta visto che dalla brochure informativa si legge che “ da collocarsi nel centro della città, quasi a colloquiare con la “Lampada senza luce” opera del succitato Martinez”.  Probabilmente qualcuno si sarà accorto solo in un secondo momento che la “Lampada senza luce” volge le spalle alla civetta.