La Premiere Servizi non intende rispettare i diritti maturati dai lavoratori in 20 anni di attività. I lavoratori rispetteranno i servizi minimi essenziali.

sciopero 1Sciopero 2Cronaca/Galatina/ di p.z.

E’ iniziato nella giornata di ieri, 4 settembre, dopo vari incontri infruttuosi tra le parti e dopo un’assemblea permanente anch’essa infruttuosa, uno sciopero ad oltranza da parte dei 12 lavoratori della Premiere Servizi, l’azienda di Lizzanello che gestisce il servizio di pulizie degli immobili comunali di Galatina.

Il motivo scatenante è stata la decisione da parte dell’azienda di non mantenere il trattamento economico e normativo maturato dai lavoratori nel corso di un ventennale rapporto di lavoro con le aziende che hanno gestito il servizio, un diritto da sempre riconosciuto e consistente nella garanzia di un superminimo economico garantito, di circa 600 euro mensili.

“Il predetto taglio- si legge in una nota diffusa dalla UGL (Unione Generale del Lavoro) rapprensantativa di tutti i 12 lavoratori- produrrebbe una riduzione della retribuzione pari al 25-30% (…) pertanto si adirà allo sciopero ad oltranza garantendo come previsto dalla legge i servizi minimi essenziali”

“Si rammenta- conclude la nota- che i servizi minimi essenziali verranno effettuati dagli stessi a rotazione, e che gli altri lavoratori in sciopero non potranno in alcun modo essere sostituiti”

La mancanza del mantenimento del diritto maturato del superminimo comporterebbe, quindi, per i lavoratori un abbattimento salariare di circa 180 euro mensili il che significherebbe sopravvivere con circa 420 euro al mese.

Le colpe, secondo quanto dichiarato da Antonio Guerrieri segretario provinciale della UGL, sono da ricercarsi o meglio da addebitarsi anche all’ Amministrazione comunale una “colpa in vigilando” in quanto non avrebbe previsto e disposto nel contratto di appalto oltre all’obbligo del mantenimento delle unità lavorative anche il mantenimento del trattamento economico e normativo contrattuale già corrisposto dalla ditta cessante.

I lavoratori provenienti dal settore LSU, dotati tutti della qualifica di operaio specializzato, al fine di poter mantenere la continuità economica furono inquadrati, dall’ azienda Vico Paradisi vincitrice della prima gara d’appalto, con il contratto multiservizi. Lo stesso contratto fu mantenuto dalla Salento 2000.

Non così è ora per l’azienda Premiere Servizi la quale prima si è inizialmente adoprata per vincere la gara d’appalto operando un ribasso di ben il  9,58%  su 198.000 euro ed aggiudicandosi la gara per complessivi € 223.298,55 per la durata di un anno ossia, dal maggio 2014 ad aprile 2015, e poi ha fatto sapere di non intendere o non poter mantenere gli impegni contrattuali acquisiti dai lavoratori. 

Quattro conticini da cronista. Il 9.58% su 198.000 euro corrisponde a circa 18.968 euro. Il mantenimento del superminimo a 12 lavoratori corrisponde a 180 euro. Quindi 180×12= 2.160 euro. 2.160×12 (mesi) = 25.920.

Insomma quasi quanto il ribasso d’asta ed oggi si ha il coraggio di dire ai lavoratori che non si può mantenere il superminimo.