” Il fatto non costituisce reato, ma ci son troppe parentele di mezzo” 

penna-e-calamaioLettere/Galatina/ di Piero Carrozzo

Carissimo Direttore,

anche la domenica pur non lavorando mi alzo al solito orario, ed accendo il pc per leggere i vostri articoli.

Oggi la mia attenzione, è caduta sull’ennesimo articolo riguardante lo IAT. Città Nostra dichiara di non aver aperto la struttura perché convinta che la gestione dello IAT da parte di MOOD scadeva il 30 di settembre, ma, per arrivare al 30 di settembre mancavano ancora 15 giorni e quindi la motivazione non mi quadra.

La informo poi Direttore, anche se come si suol dire “Il fatto non costituisce reato”, che il Presidente Bandello e moglie sono cugini con Anselmi, vi sembra giusta una conduzione famigliare ed un uso improprio dello IAT come Voi avete ben detto, visto che si tratta sempre di un bene pubblico?

A meno che non lo diano in affido come sede dell’Associazione, allora tutto cambierebbe, ma gli Amministratori dovranno poi spiegare perché proprio a “Città Nostra” anche se Associazione molto attiva sul territorio e, non ad altre che hanno già formulato formale richiesta già da tempo immemore.

Caro Direttore le Primarie si avvicinano.

Cordialmente

Piero

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Gent. sig. Piero,

mi ha incuriosito con la storia dei cugini, ho approfondito ed è vera. Non che dubitassi di ciò che lei dice o scrive ma nel mio ruolo è sempre bene tener presenti gli insegnamenti di S. Tommaso.

Onestamente non lo so se il fatto possa o meno avere qualche rilevanza. Importante, invece, secondo il mio modesto parere, è che la struttura funzioni, e bene, per quello che è il suo fine istituzionale e se qualcuno non se la sente, visto che non ha nessun obbligo, come ha detto qualcuna, si faccia da parte. 

Resto convinto, in ogni caso, che sullo IAT si stia giocando un’altra delle tante partite politiche e non solo politiche ed anche con obbiettivi ben precisi da parte di qualcuno. Il tempo ci racconterà il resto. Ricambio i suoi saluti sig. Piero.(p.z.)