Oggi 5 maggio in piazza Ludovico Ariosto ed in Piazza Bottazzi
Eventi/ di FOCSIV – Volontari nel Mondo
Ritornano il 5 maggio a Lecce, in Piazza Ludovico Ariosto e in Piazza Bottazzi, i pacchi di riso Arborio 100% italiano della FdAI – Filiera degli Agricoltori Italiani proposti, con una donazione minima di 5,00 Euro, dai volontari dell’associazione Amahoro di Tricase della XVII Campagna nazionale “Abbiamo riso per una cosa seria”, a favore dell’agricoltura familiare in Italia e nel mondo, promossa da FOCSIV – Volontari nel Mondo, insieme a Coldiretti e Campagna Amica.
Il prendere quel pacco di riso significa fare un gesto consapevole, da parte di chi decide di fare una scelta di campo: difendere chi lavora la terra per il diritto al cibo sano e di qualità per tutti.
“Dalle conserve di pomodoro cinese all’ortofrutta sudamericana a quella africana in vendita nei supermercati fino ai fiori del Kenya, quasi un prodotto agroalimentare su cinque che arriva in Italia dall’estero non rispetta le normative in materia di tutela dei lavoratori vigenti nel nostro Paese, prodotti ottenuti dal lavoro dei 108 milioni di bambini sfruttati nelle campagne”, dice Gianni Cantele, presidente Coldiretti Lecce. Secondo la Fao quasi la metà di tutto il lavoro minorile del mondo avviene in Africa con 72 milioni seguita dall’Asia con 62 milioni – aggiunge Coldiretti – ma rilevante è la diffusione anche in Sudamerica, aree dalle quali l’Italia importa ingenti quantità di prodotti agricoli ed alimentari che arrivano sulle nostre tavole.
“Occorre quindi promuovere l’agricoltura familiare – insiste il presidente Cantele – come risposta alle migrazioni in un mondo in cui oltre il 70% di quanti sono vittime della fame sono agricoltori, soprattutto piccoli produttori nel Sud del mondo, minacciati dallo sfruttamento delle risorse territoriali e dalla distorsione nei sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti, costretti a migrare verso i Paesi più ricchi dove spesso li attendono la sofferenza e l’emarginazione”.
L’iniziativa ‘Abbiamo riso per una cosa seria’ è stata inserita nel progetto dell’Unione Europea DEAR “Make Europe Sustinable for All” che sensibilizza gli europei a far propri gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), in particolare questo anno si promuove la Campagna Good Food for All che favorisce la conoscenza dell’agroecologia, dell’agricoltura familiare, dello sviluppo rurale sostenibile e la difesa dei contadini.
La Campagna è un grande movimento di contadini italiani e del resto del mondo insieme ai consumatori per difendere chi lavora la terra. Una filiera di persone consapevoli insieme per sostenere le comunità rurali, richiedere politiche adeguate, per la sicurezza alimentare e la salubrità dei cibi, per promuovere il valore dell’agricoltura familiare come risposta alla crisi globale, ai cambiamenti climatici, alle migrazioni. Tutti insieme uniti contro l’abbandono delle terre e il loro l’accaparramento da parte delle multinazionali e delle finanziarie, il caporalato e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi.
Grazie ai pacchi di riso della Campagna si può sostenere un unico grande progetto con un intervento in Italia e 36 nel mondo in difesa di chi lavora la terra. In particolare, Campi Ri-Aperti l’intervento italiano formativo di Casa Scalabrini 634, programma ASCS Onlus e Kairos Cooperativa Sociale permette ai giovani rifugiati e richiedenti asilo di accedere ad un’esperienza di lavoro nell’ambito agricolo. Una vera e propria opportunità per ricostruirsi una vita dignitosa ed autonoma. Un’esperienza ed un intervento che mette in evidenza come oggi siano i lavoratori stranieri una parte determinante per la crescita del settore agricolo nel nostro Paese; secondo i dati pubblicati dalla Coldiretti sarebbero oltre 300mila quelli impiegati con un regolare contratto in agricoltura.
Tanti questo anno i testimonial e gli amici che si sono uniti e condividono gli scopi della Campagna Abbiamo riso per una cosa seria tra questi Giancarlo Perbellini, chef pluristellato, Chiara Caprettini, foodblogger, Mario Tozzi, geologo e giornalista, Paolo Sottocorona, meteorologo e divulgatore televisivo, Luca Lombroso, meteorologo e divulgatore ambientale, Elena Somaré, virtuosa dell’uso del suono primitivo: il fischio.
La fame è cresciuta negli ultimi tre anni, tornando ai livelli di un decennio fa, un’inversione che allontana in maniera preoccupante l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile di Fame Zero entro il 2030. Fino ad ora sono stati compiuti dei progressi limitati nell’affrontate le molteplici forme di malnutrizione, che conseguono gravi ritardi della crescita dei bambini all’obesità degli adulti, mettendo a rischio la salute di centinaia di milioni di persone.