Ogni volta che lo vedo o lo sento, il pensiero torna indietro nel tempo.Un grande, un personaggio, un mito
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Fossero anche 24 mila, quanto i baci della sua canzone, le puntate di ADRIAN le vedrei tutte dal principio alla fine e riuscirei a trovare sempre cose per stupirmi.
E’ stato sempre “avanti” e risentire IL RAGAZZO DELLA VIA GLUCK sembra scritta ieri, anzi domani.
Correva l’anno 1966 e quella canzone parlava di “catrame e cemento”, del verde, della bellezza della campagna.
CELENTANO, un grande, un personaggio, un mito, la fortuna di ascoltare le sue canzoni, sentire la sua voce, le sue battute, le sue pause.
Era lui il “molleggiato” e lo è ancora, ballerino e rockettaro.
Ogni volta che lo vedo o lo sento, il pensiero torna indietro nel tempo, ha rappresentato un’ epoca, una vita, un’idea”.
Mi riporta indietro negli anni e poi via via sino ad oggi, senza mai sparire completamente dalle scene.
Non mi meraviglio se il “cartoon” che va in onda questi giorni, non piace ai più, ho la speranza che sia una di quelle cose che piace dopo, che si apprezza dopo ma se anche così non fosse, ad ADRIAN si perdona tutto.
Difficile spiegare il brivido che mi attraversò quanto distante migliaia di chilometri, su un fazzoletto di terra, sentii le note di una sua canzone.
Quella musica mi riportò per un attimo a casa, sentii il profumo di casa ed io che conoscevo tutte le parole di quella canzone, la cantai sino alla fine ed anche dopo.
Continuerò a vedere il Cartoon sino all’ultima puntata e quando uscirà scritta la parola “FINE” mi mancherà qualcosa, mi calerà un velo di tristezza e aspetterò che prima o poi si rifaccia vivo con una canzone, un nuovo spettacolo.
Bravo ADRIANO, hai allietato un bel pezzo della nostra vita, hai guardato sempre avanti e guardando avanti hai visto cose che noi altri non abbiamo visto.
Hai visto, come dici nella tua canzone: oltre quel che c’è.