Cronaca/Politica

«È curioso come si possano usare toni trionfalistici per annunciare quello che, in sostanza, è un aumento minimo di due voli settimanali sulla tratta Brindisi-Roma Fiumicino. L’entusiasmo esagerato del presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile, per questo modesto incremento di frequenze non è proporzionato alla reale esigenza di potenziamento che l’Aeroporto del Salento richiede.

Parlare di “crescita economica” e “sviluppo territoriale” per due voli in più, peraltro concentrati solo nei giorni di punta del lunedì e venerdì, sembra un’operazione di facciata più che un impegno concreto per migliorare la connettività della nostra regione.

A rendere ancora più evidente l’inadeguatezza della situazione, è la disparità di trattamento rispetto all’Aeroporto di Bari che conti alla mano ha un numero di voli superiore di tre volte rispetto all’Aeroporto del Salento. 

Lo diciamo da anni e vogliamo evidenziarlo ancora oggi di fronte all’euforia del momento, è innegabile che l’Aeroporto del Salento soffra di un cronico squilibrio rispetto allo scalo barese, il quale beneficia di un numero di voli nazionali e internazionali nettamente superiore. Questa situazione di baricentrismo penalizza gravemente il Salento, che rimane tagliato fuori da opportunità di connessione adeguate alle sue potenzialità turistiche e imprenditoriali. Mentre l’aeroporto di Bari continua a espandersi e rafforzarsi come hub strategico, l’Aeroporto del Salento resta relegato in una posizione marginale, con poche tratte e meno voli, sia nazionali che internazionali.

L’Aeroporto del Salento non ha bisogno di misure simboliche, ma di una pianificazione più ambiziosa che consideri le vere necessità del territorio, in particolare per servire adeguatamente il turismo, il settore imprenditoriale e la crescente domanda di voli internazionali. Due voli in più a settimana non possono rispondere alle sfide di un territorio, il Salento, che ha bisogno di affermarsi sempre di più come destinazione strategica in Italia e all’estero.

Inoltre, se si parla di “lavoro di squadra” e di “sinergia”, ci si aspetterebbe un piano a lungo termine, con investimenti più significativi e con l’apertura di nuove tratte che vadano oltre il mero collegamento con Roma. Le promesse di maggiore efficienza e comfort sono sicuramente apprezzabili, ma i fatti raccontano una realtà ben diversa: una connessione che, seppur migliorata leggermente, resta insufficiente rispetto alle potenzialità del Salento e alle aspettative dei viaggiatori pugliesi. Insomma, meno autocelebrazione e più impegno concreto, per porre fine a una disparità inaccettabile tra Bari e Brindisi, e per offrire al Salento l’attenzione e gli investimenti che realmente merita».