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Si conferma il trend di crescita, secondo i dati ISTAT, dei prodotti agroalimentari di qualità nelle differenti componenti di produttori, trasformatori, superfici e numero di prodotti riconosciuti, con la Puglia che in 1 anno registra – rileva Coldiretti Puglia – l’aumento di 465 produttori e 8,7mila ettari rientrati nei regimi di qualità comunitari.
La Puglia vanta 623 specie autoctone vegetali a rischio di estinzione, 276 prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, 11 prodotti DOP (5 oli extravergini, patata novella di Galatina, Pane di Altamura, canestrato pugliese, mozzarella di bufala e oliva Bella di Cerignola, caciocavallo silano, oltre alla DOP ‘mozzarella di Gioia del Colle’ in via di definizione comunitaria), 8 IGP per la lenticchia di Altamura, la burrata di Andria, la Cipolla Bianca di Margherita, l’Uva di Puglia, il Carciofo Brindisino, l’Arancia del Gargano, il Limone Femminello del Gargano e le Clementine del Golfo di Taranto (oltre all’olio IGP Puglia in fase di completamento da parte dell’UE) e 29 vini DOC, oltre a 632 varietà vegetali a rischio estinzione.
E’ tra le prime 3 regioni produttrici di cibo biologico con 4.803 produttori e la prima per numero di trasformatori con 1.796 operatori.
“La Puglia può contare, tra l’altro, su 245mila ettari di aree naturali protette, di cui il 75,8% rappresentato da parchi nazionali – del Gargano e dell’Alta Murgia – e l’8,3% da aree naturali e riserve naturali marine. Le provincie che presentano la più alta percentuale di territorio soggetta a protezione sono quella di Foggia (51,5%) e Bari (27,7%). In questi luoghi protetti la varietà vegetale comprende 2.500 specie”, dice il presidente regionale di Coldiretti, Savino Muraglia. “Va rispettato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori – aggiunge Muraglia – perché il territorio è lo strumento per offrire bellezze, bontà e genuinità, quindi, anche occasione di autentico miglioramento della qualità della vita, non sacrificabile sull’altare di uno sviluppo apparente e non sostenibile”.
Le eccellenze dell’agroalimentare di qualità, i “Sigilli” di Campagna Amica, sono stati raccontati in un apposito atlante grazie ai contributi di accademici e studiosi, una ricerca di carattere sociologico con la presentazione di ricette e storie di agricoltori custodi, per comprendere l’importanza della conservazione di un patrimonio unico al mondo.
“Le aziende condotte da questi custodi del territorio e delle ricchezze agroalimentari – continua Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – per il 20% producono con il metodo biologico e il 5% delle imprese è impegnato in attività di agricoltura sociale ai sensi della Legge 141/2015. Dei 311 prodotti della biodiversità censiti come ‘Sigilli’, il 90% sono presenti sui banchi di vendita diretta dei mercati di Campagna Amica, mentre il 10% può essere acquistato solo in punti vendita aziendali o durante eventi specifici. Il 16% sono frutti, il 44% è costituito da ortaggi, legumi e cereali, il 30% da derivati di razze animali che sono rappresentate da 55 razze diverse presenti nei registri e nei libri delle razze, il 3% da miele e prodotti spontanei ad alto valore ecosistemico, e infine trasformati di olivi e vitigni per il 7%”.
Per questo è nata la raccolta dei “Sigilli” di Campagna Amica, i prodotti della biodiversità agricola italiana che nel corso dei decenni sono stati strappati all’estinzione o indissolubilmente legati a territori specifici ai quali si aggiunge la lista delle razze animali che gli imprenditori agricoli di Campagna Amica allevano con passione. Si tratta in totale di 311 prodotti e razze animali raccolti nel corso di un censimento, curato dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica. Nel corso di questo primo studio sono risultati 369 “agricoltori custodi”, di cui il 25% sotto i 40 anni.