Il Sedile

Al terzo tentativo solo un’offerta per Palazzo Ferrarese

Più che una offerta è sembrata una provocazione

Cronaca/ di p.z.

Anche la terza asta per la vendita degli immobili comunali si può dire sia andata deserta. Del novero di immobili all’incanto soltanto Palazzo Ferrarese ha ricevuto un’offerta. Più che una offerta è sembrata una provocazione o se vogliamo una irriverenza probabilmente verso chi ha stabilito quali immobili alienare o verso chi ha stabilito il loro prezzo di mercato. 

Palazzo Ferrarese è considerato dalla città (al pari di Palazzo Bardoscia, il Sedile e Palazzo Mandorino) uno dei propri gioielli storici sui quali la stessa Soprintendenza ha posto specifici vincoli.

Il suo prezzo d’asta era stato fissato in circa 500.000 euro. L’offerta pervenuta a Palazzo Orsini è stata di circa un centinaio di migliaia di euro. Appena il 20% del valore di stima dato dal tecnico comunale. Naturalmente per tutti gli altri immobili facenti parte del Piano Alienazione l’asta è stata dichiarata deserta.

Ora la parola ritorna al Commissario Aprea, forse eccessivamente ottimista su questa vendita e sul reale valore di mercato degli immobili. Probabilmente voleva salutarsi da Galatina e ritornare in quel di Lecce fregiandosi della medaglia di essere riuscito a rispettare un bilancio di previsione, da lui stesso approvato, in cui aveva immesso 6 milioni e 500 mila euro in entrata provenienti dalla vendita degli immobili in oggetto.

Invece è costretto a registrare un ulteriore defaillance. Eppure glielo avevamo detto e ripetuto che vendere quegli immobili non era facile, primo per il prezzo e secondo perché, come già detto, molti di essi hanno vincoli urbanistici imposti dalla Soprintendenza e quindi scarsamente appetibili.

Ora, dicevamo, tocca ad Aprea stabilire se accettare o meno l’offerta (speriamo naturalmente di no) mentre per i restanti immobili pare abbia già deciso di procedere ad una nuova asta di cui si dice sia già pronto ad essere pubblicato l’Avviso di vendita.

Eppure una valida soluzione alternativa l’avevamo proposta ma è rimasta inascoltata e pare continuerà ad esserlo. Il problema spesso non è sbagliare ma perseverare nell’errore.

 

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