Tutto fermo alla quarta ed ultima asta del maggio 2017 andata deserta ma con Villaggio Azzurro e Sedile in meno.     

Villagio AzzurroCronaca/ di Redazione

Galatina – Che fine ha fatto il Piano delle alienazioni degli immobili comunali? Avevamo lasciato il tutto al dicembre 2017. In quell’occasione dall’elencazione degli immobili e della loro relativa quotazione fatta da colui che oggi è il nuovo dirigente dei Direzione dei lavori Pubblici si evinceva che dal Piano erano state tolti sia il Villaggio Azzurro, con cui si intende partecipare a qualche finanziamento sulla rigenerazione delle periferie, ed il Sedile perché ritenuto immobile di valore storico e patrimonio culturale della città.

Risultato finale il valore complessivo delle alienazioni dagli iniziali 6.800.000 euro, come da stima, sono scesi a cinque milioni. Ma la cosa più seria è che nessun altro passo avanti è stato fatto per quanto riguarda la vendita.

L’impegno con la Corte dei Conti era stato che il 40% di detti proventi sarebbe stato destinato all’estinzione di mutui al fine di abbassare il debito comunale ed evitare il dissesto finanziario. Ora se l’intenzione recondita è quella di giungere a questo obiettivo tutto è spiegabile, diversamente questo immobilismo è davvero disarmante.

Disarmante anche perché il debito del Comune è sempre quello che è, i “notevoli risparmi di spesa” che avrebbero dovuti essere garantiti dal trasferimento degli uffici nell’ex sede del Tribunale non si sono realizzati (che fine hanno fatto i residui dei muti destinati a tal fine?), i pochi risparmi (molto pochi) ottenuti dalla diminuzione di spese fisse sono assorbiti dagli sprechi sui quali ogni giorno a novità si aggiunge novità. Insomma di tagliare rami rami secchi , bonificare un pò di malcostume ed eliminare privilegi economici non se ne parla per niente.

Il tutto mentre il fallimento della CSA e la mancata transazione che il sindaco Amante non è riuscito a fare con se stesso, rappresentando il 51% del capitale sociale, lascia in piedi un contenzioso con la stessa di circa 1.800.000 euro che se dovesse andare male ogni altro discorso sarebbe inutile. Sarebbe infatti il colpo finale se prima non dovesse giungere quello della Corte dei Conti.

Siamo proprio curiosi di sapere cosa scriverà il Comune nella relazione semestrale che dovrà inviare alla Corte dei Conti per il monitoraggio da parte di quest’ultima dello stato delle criticità asuo tempo rilevate e sulle alienazioni in particolre visto che scriveva la Corte dei Conti ” Con riferimento alle programmate alienazioni immobiliari, il Collegio osserva che allo stato l’operazione non ha realizzato i risultati sperati” Dopo aver sciorinato l’iter degli insuccessi della tentata vendita con ben tre aste andate deserte aggiungeva  che “L’Ente dovrà riferire, in sede di monitoraggio, in merito all’esito di siffatta procedura nonché in relazione alle successive attività finalizzate alle alienazioni immobiliari“.

Chiara la sensibilità della Corte a questa fonte di entrata senza la quale sarebbe nullo qualsiasi sforzo per evitare il dissesto finanziario e sull’argomento la stessa fa ritorno, nell’analisi e rispettive conclusioni, alla relazione semestrale del 2017 riguardo agli obiettivi raggiunti ai fini dell’attuazione del riequilibrio finanziario.